Sul palco Fabrizio Pollio e Giuseppe Magnelli, per un’emoziante serata dedicata al grande cantautore catanese. Prima del concerto è stata proiettato il documentario “Io Chi Sono? In viaggio con Battiato” di Lino Pinna
Una notte per Franco Battiato è il titolo dell’evento che si è tenuto il 14 maggio scorso al Circolo Arci Bellezza, per ricordare con musica e immagini il grande cantautore catanese, scomparso due anni fa. La serata, diffusa su tutti i canali social dell’Arci e di DICEeventi, si è svolta nella storica Palestra Visconti. La serata è iniziata con la proiezione di un film documentario di 40 minuti del regista Lino Pinna dal titolo “Io Chi Sono? In viaggio con Battiato”.
L’opera, divisa in 4 parti come i punti cardinali, ripercorre spazialmente e concettualmente la carriera del cantautore, attraverso interviste ai suoi stretti collaboratori come il suo storico batterista Gianfranco D’Adda. A Nord la pellicola racconta l’arrivo di Battiato a Milano a 19 anni e l’incontro con Gaber, le prime canzoni e l’inizio delle sperimentazioni con la musica elettronica. A Est il documentario si sofferma sull’incontro del Maestro con le filosofie e religioni orientali, mentre a Ovest vengono ripercorsi il periodo Pop e le collaborazioni con Giusto Pio, Milva, Giuni Russo, Alice. Infine, a Sud, si racconta il ritorno in Sicilia di Battiato, dove continua la sua ricerca interiore. Alla fine della proiezione un grande applauso del pubblico commosso ha salutato Pinna, D’Adda e tutto il cast presente in sala.
Concerto della band “Io?Drama”.
Pochi minuti di silenzio ed è iniziato il concerto di Fabrizio Pollio, classe 1984, pianista e cantante, e Giuseppe Magnelli, chitarrista, entrambi componenti della storica band “Io?Drama”. Sulle note di Prospettiva Nevski, in una versione rivisitata, i musicisti hanno portato il pubblico nello straordinario mondo di Battiato, catturando l’attenzione di tutti. Una dopo l’altra sono risuonate canzoni senza tempo, colme di suggestioni musicali, filosofiche ed esistenziali capaci di dare risposte ancora oggi, come “Magic shop”, “La stagione dell’amore”, “Voglio vederti danzare”, “Centro di gravità permanente”, “La Cura”, “Cuccurucucù”, “Bandiera Bianca”, “l’Era del cinghiale bianco”, “Stranizza d’amuri”, “No time no space”, “Segnali di vita”, “Nomadi”. Sin dai primi accordi, l’atmosfera si è scaldata e il pubblico – con tanti giovani e giovanissimi che continuano a trovare nel Maestro fonte d’ispirazione – non ha perso tempo e si è messo a cantare tutte le canzoni, anche nelle versioni arrangiate in versione acustica.
Al termine del concerto l’emozione era palpabile: Battiato ha lasciato il segno, continua a darci significati nuovi ad ogni ascolto, oltre che farci divertire con le musiche, i versi e i balli, che ci emozionano tutte le volte con quel suo indelebile “carisma e sintomatico mistero”.