Un angolo di Medioevo tra acqua e cielo, nella vasta pianura dove si alternano campi di mais e riso, bagnati dai Navigli e da centinaia di rogge e canali. Era il 1134 quando, guidati dall’abate Gualchezio, arrivarono a Coronate i monaci cistercensi fondatori del monastero al quale diedero il nome di Morimondo («morire al mondo, ossia vivere da risorti»), lo stesso del convento francese di Morimond da cui provenivano. Comincia così la storia dell’abbazia che apre ogni fine settimana le sue porte a visite guidate, incontri, laboratori (anche di affresco ed erboristeria) e attività per le scuole (dettagli e calendari al sito abbaziamorimondo.it). Siamo una ventina di chilometri a sud-ovest di Milano: in bicicletta (ovviamente si arriva anche in auto) si segue il Naviglio Grande fino ad Abbiategrasso per poi proseguire lungo il Naviglio di Bereguardo e infine imboccare la pista che conduce a Morimondo. La Fondazione Abbatia Sancte Mariae de Morimundo, attiva dal 1993 per valorizzare il complesso, organizza ogni fine settimane visite all’abbazia e al monastero che è necessario prenotare via email o al telefono. Ed è indispensabile prenotare anche per l’edizione speciale della notte di San Giovanni in programma il prossimo 23 giugno: a partire dalle 20, apericena fiorito, visita serale all’orto didattico con raccolta delle erbe per alcune ricette medievali, infine – come da tradizione – saranno bruciate le erbe dell’anno passato. Apericena e laboratorio costano 40 euro; 20 il solo laboratorio.
Il cammino che conduce a Morimondo, infine, è parte della Strada delle Abbazie, 130 chilometri tra Parco Sud e Ticino con partenza e arrivo a Milano a San Lorenzo in Monlué e San Pietro in Gessate. Chiaravalle, Viboldone, San Maria in Calvenzano, Mirasole e Morimondo sono le altre tappe di questo percorso (percorribile a piedi e in bicicletta oltre che in auto).