Edoardo Bennato negli anni Settanta, nella sua bellissima “In Fila per tre”, cantava : “Noi siamo i buoni perciò abbiamo sempre ragione e andiamo diritti verso la gloria”. L’inquietante vicenda delle “bombe a grappolo” fornite dagli Usa all’Ucraina, me l’ha riportata alla memoria.
Premessa dovuta: considero la Russia totalmente responsabile della guerra in Ucraina. Sono convinto che sia dovere delle democrazie occidentali aiutare l’Ucraina e non consentire che un atto scellerato e in violazione del diritto internazionale, come quello compiuto dalla Russia di Putin possa avere successo. E sono altrettanto convinto che solidarietà e belle parole – senza armi adeguate per difendersi e contrattaccare – siano solo una enorme ipocrisia. Ciò posto, traviso i ricordi o sono anni e anni che nel corso delle numerosissime guerre per interposta nazione che combattiamo contro la Russia, sentiamo tuonare contro l’utilizzo da parte della Russia di queste famigerate “bombe a grappolo”? E adesso? Siamo “noi” – i buoni – a utilizzarle?
Ecco, io non ci sto, anche quando sono convinto di essere dalla parte giusta (come nel sostegno armato all’Ucraina), di dividere il mondo in buoni e cattivi. E soprattutto non ci sto all’idea che ai “buoni” possano essere concesse cose che ai “cattivi” non concediamo. Perché è innanzitutto il rispetto, sempre e comunque, dei principi etici che noi stessi ci siamo dati e che devono valere per tutti che fa la vera differenza tra buoni e cattivi.
Insomma, non mi va di chiudere un occhio sui miei principi etici quantunque fosse per una causa che condivido. E non mi va – tornando a Bennato – dì “mettermi in fila per tre, e rispondere sempre dì sì”.