È con grande dolore che pubblichiamo ulteriori foto che documentano la devastazione da nubifragio di ieri mattina, 25 luglio, dei parchi e delle aree verdi della zona sud di Milano, inviateci dai nostri collaboratori e lettori, che ringraziamo collettivamente (appena possibile inseriremo anche i loro nomi).
«Dieci minuti di raffiche di vento a oltre cento chilometri l’ora e 40 millimetri di pioggia (quella che di solito cade in un mese) hanno trasformato Milano nel più grande cimitero metropolitano di alberi del Paese: centinaia e centinaia di piante abbattute in un sol colpo. Solo martedì gli interventi sono stati 350. Il numero potrebbe crescere perché all’appello mancano sia gli alberi sradicati nei parchi sia quelli pericolanti“, scrive oggi il Corriere della Sera.
Pertanto ricordiamo che tutte le aree verdi, recintate o libere, e giardini sono tuttora vietate all’ingresso per precauzione fino a nuovo ordine del Comune, in attesa delle ispezioni dei vigili del fuoco. E ci vorranno diversi giorni. Come ha annunciato fin da ieri mattina il Sindaco Sala: «Ricordo che i parchi sono e resteranno chiusi fino a quando non avremo certezza che saranno fruibili in piena sicurezza. È di grande importanza che anche le aree verdi alberate e i parchi non recintati non vengano frequentati nei prossimi giorni“.
Ripensare il futuro per Milano: sufficienti gli attuali ambiti prioritari?
Su Il Fatto Quotidiano di oggi si legge che a Milano le isole di calore sono monitorate nell’ambito del progetto Life metro adapt. “Nel 2022 il Consiglio Comunale ha poi approvato il Piano Aria e Clima. Cinque gli ambiti prioritari, compreso ‘Milano più fresca’. Tra gli obiettivi ‘Raffrescamento urbano e riduzione del fenomeno isola di calore’ che prevede anche interventi di forestazione urbana e incremento delle superfici verdi, la diffusione di tetti e pareti verdi (ferma al 3% delle coperture compatibili con la realizzazione di verde pensile, ossia il 44% del totale)“.
Con il progetto ‘Forestami‘ il PGT (Piano di governo del territorio) intendeva creare una rete di corridoi ecologici per collegare la città con Parco Nord, Parco Agricolo Sud e Bosco in Città con la piantumazione di circa 3 milioni di alberi entro il prossimo 2030. In attesa del conto dei danni, forse si dovrà riprogrammare in primis il progetto Forestami e ridisegnare la mappa cittadina delle piantumazioni attuali e future.
Le tristi immagini della tempesta di vento e pioggia
Sotto le foto dell’immane e dolorosa strage di alberi, pioppi, platani, salici nei parchi della zona sud: dal Parco Ticinello al Parco Ravizza, dal Gratosoglio ai giardini di via Guarneri.
Grossi alberi abbattuti nel Parco Ravizza
I bellissimi salici piangenti e igli ombrosi pioppi del Parco agricolo Ticinello ostruiscono sentieri e cavi (da Lina, gruppo ecologistico, Associazione Parco Ticinello)
Giardini di via Guarneri, recintati dai vigili del fuoco
Al Gratosoglio, macchina schiacciata da un grosso tronco, operai in azione per taglio dei rami per sicurezza, palizzate su condomini che per fortuna hanno resistito alla furia del vento