Un prezioso volume dedicato ai palazzi della nobiltà e dell’alta borghesia milanese offre un interessante spaccato della storia delle famiglie e degli stili architettonici, dal primo Barocco al Liberty
Un libro reso importante dalla magnificenza delle dimore che racconta e dalle fotografie che ce le mostrano portandoci, di volta in volta, dinanzi alle facciate, nei cortili, all’interno di camere e saloni. “I palazzi di Milano”, AdArte Editore, raccoglie ed espone la bellezza di 21 magioni superlative, di origine aristocratica o alto borghese, che impreziosiscono la città di Milano. L’elenco comprende alcuni indirizzi celebri, a iniziare dalla casa più celebre in assoluto, quella di Alessandro Manzoni. Ma accanto a Palazzo Morando, Palazzo Bagatti Valsecchi, Palazzo Visconti (per citarne alcuni), che i milanesi conoscono bene come sedi museali e di eventi, ve ne sono altri che regalano a chi sfoglia le sontuose pagine il gusto della scoperta. In più della metà dei casi, infatti, i proprietari hanno permesso di fotografare gli ambienti interni per la prima volta: fra questi inediti citiamo Casa del Bono, Palazzo Trivulzio, Casa Cirla, Casa Campanini, Casa Bergamasco, Casa Grondona della Beffa, Casa Risorgimentale. E proprio le fotografie di Andrea Livio Volpato, non a caso architetto e fotografo insieme, sono il valore aggiunto del volume. Gli scatti trascendono la pura valenza estetica dell’immagine per restituire l’essenza materiale degli spazi reali e consentire a chi sfoglia non solo di apprezzare ciò che vede, ma di sentirsi proiettato negli ambienti, quasi di poter toccare gli oggetti, le boiserie, i raffinati tessuti dei tendaggi e delle tappezzerie. Un effetto favorito dalle grandi dimensioni dell’edizione (235 x 330 mm). Ai vari testi, palazzo per palazzo (con traduzione in inglese a fronte), il compito di narrare la storia delle case e delle famiglie prima ancora di descrivere pregi e fregi architettonici rappresentativi di un susseguirsi di stili, dal primo Barocco al Neoclassicismo, al Liberty.
Quale il criterio di scelta delle dimore? Lo spiega Valerio Villoresi, curatore insieme a Ludovica Orombelli del volume: «Ho cercato un campione rappresentativo di Palazzi abitati nel corso dei secoli dalla nobiltà o grande borghesia, ma con la richiesta precisa che i testi fossero scritti da chi li abita o dai ‘conservatori’ e che fosse accordato il permesso di fotografare gli interni. Con poche eccezioni, l’adesione è stata entusiasta, così anche Milano ora ha una pubblicazione di pregio sui suoi palazzi”. La pubblicazione dedicata al capoluogo chiude per AdArte una trilogia i cui altri due titoli sono “Ville, dimore e corti lombarde” (2014) e “Case Museo in Lombardia” (2019). Il libro è in vendita in libreria, ma è anche ordinabile via internet dal sito dell’editore www.adartepublishing.com
Saverio Paffumi
I Palazzi di Milano
The Period Mansions of Milan
A cura di Ludovica Orombelli e Valerio Villoresi
Fotografie di Andrea Livio Volpato
AdArte Editore
In italiano e inglese
176 pp., 220 foto a colori, 65 euro