Tutto iniziò nel 2004, quando dopo anni di lotta da parte di un Comitato di cittadini, l’antica cascina divenne la Biblioteca Chiesa Rossa, una delle più belle e attive di Milano. Per questo il 23 e il 24 marzo si festeggia insieme alla biblioteca anche l’esempio che essa rappresenta. Ce ne parlano Laura Ricchina, responsabile della biblioteca, Natascia Uliano e Bruno Contardi
Tutto iniziò nel 2004, quando dopo anni di lotta da parte di un Comitato di cittadini, l’antica cascina diroccata divenne la Biblioteca Chiesa Rossa, una delle più belle di Milano. Da quel giorno cultura e partecipazione hanno trasformato l’intero parco, che giorno dopo giorno è diventato un centro di gravità cittadino. Per questo il 23 e il 24 marzo si festeggia insieme alla biblioteca anche l’esempio che essa rappresenta. Una città bella, verde, ricca di storia e frequentata da tutti è possibile. Ce lo dice la Biblioteca Chiesa Rossa.
«Più libri e più liberi insieme ai cittadini»
Cos’è una biblioteca? Un tempo avremmo detto è un luogo pubblico dove si conservano libri che vengono messi a disposizione dei cittadini. Tuttavia la nostra esperienza ci suggerisce molto di più. Infatti oggi non è più attuale pensare alle biblioteche come a luoghi polverosi e silenziosi, frequentati solo da solitari e asociali lettori. Oggi le biblioteche sono luoghi animati, dove si svolgono le più svariate attività. E la biblioteca Chiesa Rossa è in prima linea nel promuovere eventi volti a stimolare sempre più intensamente la partecipazione dei propri utenti.
Il programma della biblioteca è ricco e vario, come si può vedere dai volantini e dai cartelloni sempre esposti sulle vetrate dell’ingresso: vengono organizzate conferenze su argomenti sociali e di attualità, esposizioni artistiche come mostre fotografiche e di quadri, presentazioni di libri, concerti e cori musicali, per non dimenticare il coinvolgimento con le scuole e il ruolo fondamentale di un intero settore della biblioteca dedicato ai bambini, con attività e giochi per i più piccoli, dove operano insieme il personale della biblioteca e le associazioni.
Anche il portico è sede di eventi nei mesi più caldi, con feste ed esposizioni, dove trovano spazio banchetti di libri e di presentazione nel corso della festa annuale delle associazioni o in occasione di concorsi estemporanei di pittura.
Sono passati vent’anni dal trasferimento della biblioteca dalla vecchia sede di via Boifava all’attuale collocazione all’interno di questo parco. Un trasferimento che è stato anche una trasformazione del tradizionale concetto di biblioteca, e la nascita di una nuova realtà partecipativa, avviata dal precedente direttore Pasquale La Torre e portata avanti con grande successo dall’attuale direttrice Laura Ricchina che manifesta tutta la sua soddisfazione per questa entusiasmante esperienza.
Intervista a Laura Ricchina, responsabile della biblioteca dal 2016
«Cosa significa per me guidare una biblioteca come la Chiesa Rossa? È un lavoro molto creativo e vario, che mi restituisce tantissimo quando vedo la soddisfazione delle persone che possono partecipare e vivere la biblioteca come un importante polo culturale e sociale della zona».
Qual è la funzione delle biblioteche oggi?
«La sede della biblioteca Chiesa Rossa è all’interno di un parco che per secoli è stato occupato da una cascina, ovvero un luogo dove le persone vivevano in una comunità di contadini e allevatori. Gli edifici sono stati tutti ristrutturati e oggi la biblioteca occupa quella che un tempo era la stalla delle mucche. Partendo da questo presupposto, ritengo importante che questo luogo sia uno spazio di socialità, dove la parola d’ordine è “accessibilità”. La biblioteca deve essere accessibile ai cittadini, deve essere aperta alle diversità espresse dal tessuto sociale del territorio, sia dal punto di vista linguistico, sia dal punto di vista delle diverse abilità delle persone».
Accessibilità significa anche partecipazione.
«Certo, la maggior parte degli eventi organizzati è il risultato di una co-produzione e collaborazione tra la biblioteca intesa come istituzione e le associazioni, o a volte anche singoli cittadini volontari. Diamo largo spazio a eventi importanti legati alla disabilità, che ripetiamo ogni anno con grande affluenza di pubblico, svolgiamo progetti insieme a comunità di migranti per incontri di animazione e condivisione culturale, abbiamo gruppi di lettura e di scambio culturale. Per noi la partecipazione dei cittadini è fondamentale».
Testimonianze. Natascia Ugliano, autrice e illustratrice di libri per bambini
«Mi sento come a casa. Ci sono luoghi in cui ti senti a casa, la Biblioteca Chiesa Rossa è per me uno di questi»
Nella foto Natascia presenta ai bambini in biblioteca il libro La lepre e il rosso da lei illustrato e scritto da Francesca Casadio Montanari.
«Ogni volta che ci torno per presentare un libro, per fare un laboratorio o anche solo di passaggio per un saluto, l’accoglienza, la disponibilità dei bibliotecari, la gioia d’ incontrarsi, mi fanno sentire di appartenere a questo spazio che ho iniziato a frequentare appena aperto, prima come mamma e poi come illustratrice. Incontrare piccini e grandi è un po’ una magia, circondati dai murales bellissimi che caratterizzano la zona bimbi e ragazzi e dall’incanto del parco in cui la biblioteca è immersa. Competenza, cura, attenzione sono caratteristiche di chi la gestisce e di chi con passione si occupa dei libri e degli eventi che rendono la biblioteca parte fondamentale e di riferimento per il territorio. Se poi vi capita passateci al mattino, quando ha appena aperto, il parco è immerso nel silenzio, entrate, sedetevi su una delle piccole sedie dello spazio bimbi e immergetevi nella lettura… Garantisco è un bellissimo modo per iniziare la giornata».
Testimonianze. Bruno Contardi, ex bibliotecario e animatore culturale
«Una nostalgia canaglia… come in via Gluck. Ogni buona storia comincia da lontano. E questa affonda negli anni ‘50 del secolo scorso».
Nella foto, Bruno Contardi in uno dei tanti eventi di cui è protagonista
« C’era un tempo una cascina a poche centinaia di metri da casa mia. Una breve passeggiata, subito si respirava il profumo di stalla (e qualcuno avrebbe forse usato un termine meno poetico). Ci si poteva facilmente stendere sull’erba o perdersi nello sguardo languido di una mucca fin quasi a innamorarsene. Lì si produceva il latte, culla della vita. Gli anni passavano e io dovevo lasciare casa e quartiere, come un qualsiasi ragazzo della via Gluck. Capitava di rado di tornare da quelle parti (erano scomparse cascina e mucche) e sempre mi prendeva una nostalgia canaglia da far impallidire Albano e Romina. Vedevo l’erba diventare gramigna, una chiesa millenaria cadere a pezzi. Poi sono venuti i giorni del degrado, profezia dell’avvento di un nuovo millennio, occorreva coraggio e immaginazione per cambiare le cose, la determinazione dei cittadini, un comitato indomito che non voleva lasciar morire il suo umile paradiso. Io vedevo le cose di lontano aspettando che le lotte dessero lentamente i loro frutti, la chiesa rinasceva, gli spazi intorno riprendevano vita. Vent’anni fa l’ultimo mattone della rinascita. Dopo lunghe stagioni di chiusura, l’atteso trasferimento da via Boifava a San Domenico Savio. Riapriva le porte la biblioteca Chiesa Rossa, nuovo pilastro di cultura nel verde del parco. Era il 24 marzo 2004».
«A cinquant’anni di distanza anche io ero pronto per tornare. Là dove c’era l’erba poteva esserci una città, solo case su case, catrame e cemento. E invece, bastava alzare lo sguardo. La vecchia stalla si era trasformata, il suo latte era diventato cibo per la mente. La biblioteca ferveva di vita. Le sue attività andavano ben oltre le sue funzioni istituzionali. Il direttore Pasquale La Torre e i suoi collaboratori l’avevano trasformata in una piazza aperta a tutti i cittadini. Mancava ancora qualcosa che da bambino non potevo immaginare. In quella vecchia stalla ci potevo rimettere piede sotto altra veste. Tornavo per lavorarci, da bibliotecario che, come diceva Luciano Bianciardi, è il mestiere più bello del mondo. E a differenza del ragazzo della via Gluck, potevo ritrovare tutti gli amici che avevo».
Il programma della festa
• Sabato 23 marzo
Ore 16 – Sbocciano poesie, laboratori poetici e di animazione. A cura del progetto “Da gioco nasce gioco” realizzato da Cooperativa Zero5, con La Dea Cooperativa sociale e Cooperativa sociale Accaparlante. La giornata è dedicata al giornalista e poeta Antonio Giuseppe Malafarina, in ricordo del quale sarà inaugurato un murales, dipinto dall’artista Davide Ratzo. A cura del Festival delle abilità.
• Domenica 24 marzo
Ore 16 – Inaugurazione della mostra La nostra storia. Fotografie e documenti sul Parco Chiesa Rossa e la Biblioteca raccolte con il contributo di cittadini, associazioni della zona, archivi istituzionali.
Ore 17 – Incontro pubblico sulla storia della Biblioteca e del restauro delle cascine Chiesa Rossa. Intervengono i cittadini che hanno voluto il recupero e animato la biblioteca in questi anni. Aperto a tutti coloro che vogliono portare testimonianze, ricordi e esperienze vissute in Biblioteca. Introducono: Laura Ricchina responsabile della Biblioteca; Enrica Garlati presidente del Comitato Cascina Chiesa Rossa; Pasquale la Torre responsabile della Biblioteca in Cascina dal 2004 al 2015.
19,30 – Rinfresco a cura della Comunità Oklahoma Onlus. Saranno presenti: Natale Carapellese, presidente del Municipio 5; Luisa Gerosa, assessora alle Politiche Sociali, all’Educazione ed Istruzione, Politiche della Salute, Cultura e Biblioteche; Caterina Misiti, presidente commissione Cultura, Manifestazioni, Patrimonio artistico e culturali.