Musica musica musica! Si è tenuta ieri nel pomeriggio, 9 giugno, nella piazza Senza Nome (via Saponaro 30), la seconda giornata di Primavera al Gratosoglio, la manifestazione organizzata da MaMu Cultura Musicale e Comunità Oklahoma, con il sostegno di Fondazione Cariplo, la collaborazione delle associazioni del quartiere e il patrocinio del Municipio 5.
Ben oltre cento persone hanno affollato la piazza per assistere agli spettacoli e passare un pomeriggio in compagnia, nonostante la minaccia costante di temporali e qualche goccia sabbiosa. Merito delle associazioni presenti – soggetti ormai famigliari a Gratosoglio – e soprattutto dei musicisti, che sono riusciti con naturalezza e bravura ad abbattere,in un crescendo di partecipazione, la distanza psicologica che si crea spesso tra artisti e pubblico.
Il pomeriggio di musica è iniziato la fiaba musicale Piero il Malcontento, ispirata dalla omonima poesia di Lina Schwarz Colorni, scritta, suonata e cantata da Fabio Alessandri e Mara Kitharatzis. I due artisti si sono alternati con naturalezza e bravura nei ruoli di Piero, del padre e della madre, suonando la chitarra, il violino e una piccola fisarmonica. Il risultato è stato uno spettacolo seguitissimo, in particolare dai bambini, con oltre venti canzoni del repertorio musicale popolare (bellissima la voce di Mara!), intervallati da brevi brani recitati, che hanno coinvolto e divertito il pubblico.
Subito dopo si è esibita l’Orchestra giovanile Milano 5, la formazione composta da adolescenti, che dopo una prima formazione musicale intraprendono altri percorsi scolastici, ma non vogliono perdere il piacere di suonare insieme. Sotto la direzione di Nicola Kitharatzis, i giovani musicisti hanno suonato prima il celeberrimo secondo movimento – l’Allegretto – della Settima sinfonia di Beethoven, per poi proporre una composizione di brani, contenente alcune tra le pagine più belle della musica classica. Il pubblico ha così potuto ascoltare un medley musiche ancora del genio di Bonn, a cui si sono aggiunti brani di sinfonie e concerti di Mozart, Strauss, Tchaikowskj, Stravinskij, Shostakovich, Fauré e Brahms.
L’ultimo brano del concerto, il Bolero di Ravel, con il suo famoso crescendo, è stato suonato da orchestra e pubblico, in una jam session diretta da Stefano Baroni, musicista, esperto di Body Music e Circular Music, che sull’onda dell’entusiasmo musicale ha coinvolto tutta la piazza. Rotto il ghiaccio, il concerto “totale” è continuato per una buona mezz’ora. Il pubblico dotato di bacchette e tubi sonori, guidato sapientemente da Stefano Baroni, ha dialogato con l’orchestra, suonando e cantando, alzando e abbassando il volume, vivendo una esperienza musicale unica e creando – come ha spiegato Baroni «partecipazione e inclusione, obiettivo ultimo di questo tipo di performance».
… E il 23 non mancate con Diamo il “LA” all’estate
Terminato il pomeriggio, MaMu Cultura Musicale e Comunità Oklahoma hanno invitato tutti i presenti a non mancare il 23 giugno a Diamo il “LA” all’estate, terzo e ultimo appuntamento di Primavera al Gratosoglio. Durante il pomeriggio di domenica, dalle ore 17, l’Orchestra Carisch, diretta dal maestro Massimo Mazza, si esibirà in un concerto che celebrerà il centenario della morte di Giacomo Puccini. Ricchissimo il programma, che prevede del compositore di Lucca le arie Il walzer di Musetta da la Bohème e O mio babbino caro da Gianni Schicchi, eseguite dalla soprano Chiara Brambilla, l’elegia per soli archi Crisantemi, composta per la morte di Amedeo di Savoia, e l’Intermezzo del terzo atto della Manon Lescaut. Dopo la parte dedicata al compositore di Lucca, la Carisch eseguirà la sinfonia di Carmen e la Prima Suite dall’Arlesienne di George Bizet, l’Intermezzo della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e il Waltz n.2 Jazz n.2 di Shostakovich. «Anche con l’aiuto di un mediatore culturale ogni brano sarà da me introdotto, raccontandone la storia e le particolarità – spiega il maestro Massimo Mazza -. Puccini per esempio, al contrario di altri compositori d’opera, amava i brani per sola orchestra e ha scritto pagine stupende e famosissime. Per esempio in quanti sanno che in Manon Lescaut si trova il motivo che poi Williams ha utilizzato per la colonna sonora di Guerre Stellari»