Storia di una Conca tutt’altro che sbagliata. Racconto collettivo delle associazioni nel Sud Milano 

La celebre chiusa si chiama “Fallata”, perché ai tempi non piaceva ai milanesi. Il Circolo che ne prende il nome, invece, ha un’attività trentennale che si può definire senza esagerare “gloriosa”, con riferimento alle politiche sociali e culturali del quartiere, ma con uno sguardo a orizzonti più vasti. Ripercorriamola insieme al presidente, Alessandro Pezzoni.

Di Saverio Paffumi

Natale Carapellese e Alessandro Pezzoni

Non è facile immaginare un’associazione capace di gestire un luogo che al contempo possa servire per celebrare riti religiosi, jam session di percussioni dello Sri Lanka, laboratori di taglio e cucito, momenti dedicati al ben-essere del corpo e dello spirito, e al mal-essere (in questi tempi) della politica, agli stimoli della cultura, della lettura, e poi ancora corsi, visite guidate, cineforum… Il tutto ordinatamente programmato in sede o “esportato” all’esterno, nel quartiere, in biblioteca, a spasso per la città, in giro per strade e parchi. Eppure non c’è alcun bisogno di immaginarla, perché esiste già e nemmeno da poco tempo. È il Centro culturale Conca Fallata di via Barrili 21, all’angolo con via Montegani. 

Gli “anni ruggenti” dopo la fondazione

Il manifesto di fondazione data 1992. Sotto il titolo “Chi siamo e cosa proponiamo”, ha un incipit folgorante: «La cultura degli anni ‘80 è stata dominata dai feticci dell’egoismo, dell’individualismo liberista, dello pseudomodernismo tecnocratico e arraffone, del lobbysmo e del clientelismo senza morale. I risultati di questa egemonia culturale li abbiamo tutti sotto gli occhi: dilagare della criminalità organizzata, corruzione, lavoro nero, intolleranza, droga e violenza».

All’epoca Milano era divisa in 20 zone e il Conca Fallata si trovava in Zona 15 Gratosoglio-Chiesa Rossa, oggi nel territorio del Municipio 5. Una periferia di cui nel manifesto si denunciava il degrado, la mancanza di verde, chiamando i cittadini alla mobilitazione per rilanciare “la cultura progressista” e per “la riforma morale e intellettuale della nostra città”. Di acqua sotto i ponti, anzi sotto la Conca Fallata da cui prende nome ne è davvero passata tanta. 

Ripercorriamo velocemente quella storia con Alessandro Pezzoni, l’attuale presidente: classe 1946, in carica dal 2002, un passato di artigiano e poi di impiegato in banca, impegnato in politica come consigliere e presidente di circoscrizione, fino all’elezione in consiglio provinciale sotto la presidenza di Filippo Penati. Oggi è proprio nel Circolo la sua attività principale.

«Conoscevo il Circolo dall’esterno. Era il periodo di avvento della Lega di Bossi, con Formentini sindaco (1993-1997). Aveva base nella sezione del Pds, ex Pci, “Bruno Clapiz” in via Neera 7 – che è ancora la nostra sede legale -. Quando sono diventato presidente abbiamo deciso di aderire all’Arci. Abbiamo ereditato il giornale La Conca, primo numero nel 1994, ultimo direttore l’ottimo Flavio Soncini, che insieme a Milanosud è confluito ne il SUD Milano».

Tra le prime iniziative – di cui oggi si godono i risultati – la mobilitazione per la realizzazione del Parco del Ticinello e per uno sviluppo urbanistico a misura d’uomo. Memorabile la battaglia, vincente, per eliminare una pericolosissima discarica di pneumatici in via Selvanesco, una montagna di gomma che se si fosse incendiata avrebbe creato una catastrofe ecologica.

Una costante attenzione ai problemi dei quartieri

«Abbiamo sempre aderito alle manifestazioni che riguardavano la realizzazione del parco e gli interventi sui quartieri popolari. Una volta erano tutti appartamenti in affitto, Gratosoglio, Chiesa Rossa, Stadera, Gandino, Savoia: cinque enormi quartieri di case popolari, decine di migliaia di persone che ci abitavano, con problematiche di ogni tipo. E poi l’attenzione per la cultura, spesso legata alle stesse tematiche sociali: si organizzavano mostre fotografiche, importanti eventi sui fumetti. Fra i soci c’era un bravissimo fotografo come Leo Brogioni (www.leobrogioni.it – Ndr) che dava una grande mano ed era nel direttivo. E c’era Vittore Vezzoli, mancato l’anno scorso il 15 agosto, socio fondatore, autore di libri, intellettuale di rango, ex direttore del giornale del Circolo e instancabile animatore di iniziative culturali e non solo. Ovviamente non dimentico il vostro vicedirettore e nostro socio Guglielmo Landi, memoria storica del vecchio giornale e del Circolo, che ha visto nascere».

Nel 2005 si inaugura l’attuale sede operativa di via Barrili. «Se la sinistra negli ultimi decenni ha vissuto una sorta di diaspora – osserva Pezzoni – il Circolo ha il merito di aver tenuto insieme le persone, sulla base di iniziative convergenti e concrete». Non a caso è qui che Giuliano Pisapia ha tenuto la prima riunione nella campagna di lancio per la sua elezione a sindaco. Gli abbiamo portato fortuna. Sia pure en passant devo poi ricordare almeno le iniziative nelle scuole con Gherardo Colombo sulla Costituzione, quelle con il giornalista Pino Nicotri, e – da qualche tempo – i rapporti eccellenti con la Fondazione Gaber, che ci ha consentito di lavorare in sinergia».

Manifestazione Benvenuta Primavera

Dai presepi artigianali alle Donne simpatiche

Ecco, venendo a tempi più recenti, spicca una molteplicità di iniziative ed eventi su più fronti, organizzati direttamente dal circolo come Benvenuta Primavera, che si è svolta il mese scorso, oppure semplicemente “ospitati”.

«Benvenuta Primavera è giunta alla decima edizione. Il programma parla da solo. C’è tutto: divertimento, cultura, impegno, confronto. Altra manifestazione che dura da anni è la mostra dei presepi artigianali, sotto Natale: costruiti con le proprie mani dai cittadini. Ne arrivano da tutta la Lombardia e anche dal resto d’Italia!». 

Tutt’altro che secondaria la funzione di fornire uno spazio a chi non ne avrebbe alcuno, ovviamente a ragion veduta. È il caso delle piccole convention religiose organizzate tutte le domeniche mattina da una Comunità Evangelica Cristiana composta prevalentemente da nigeriani, uomini, donne e bambini, con musica e canti trascinanti. Il sabato pomeriggio lo spazio si apre ad un’associazione dello Sri Lanka; anche in questo caso ci sono tanti ragazzi, dagli 8 anni ai 18, che imparano le danze tradizionali di questo bellissimo paese.

«Altra realtà storica è il “Laboratorio donne simpatiche”: tutti i mercoledì pomeriggio qui si taglia, si cuce, si creano oggetti e manufatti per i mercatini organizzati all’interno e all’esterno dello spazio di via Barrili. Una parte del ricavato viene utilizzato per il pagamento dell’affitto. Attualmente si sta portando avanti un progetto denominato Il ben-essere a tutte le età con il motto “La vita è movimento, il movimento è vita”: attività motorie (ginnastica energetica, tai-chi, afro dance e yin-yoga) e incontri culturali su fisioterapia, sana alimentazione e pratiche naturali.

Manifestazione sulla Piazza Senza Nome, al Gratosoglio

Anpi, Spi e regali per rivalutare il gioco

Dall’inizio dell’anno nello spazio di via Barrili è operante uno “Sportello di prossimità”, una sorta di pre-CAF per dare consigli, fornire un primo orientamento per la risoluzione dei più comuni bisogni, dal disbrigo delle pratiche burocratiche alle richieste di sussidi o interventi istituzionali. Operativo tutti i lunedì mattina dalle 9 alle 12.

In collaborazione con l‘associazione QuiMilano-RicicliAMO è attivo il progetto “Scatole di Giochi in regalo per le scuole” per favorire un ritorno all’insegnamento dei giochi di società attraverso la raccolta di giocattoli donati e con distribuzione gratuita alle scolaresche. Consegna e ritiro presso il Circolo tutti i lunedì mattina dalle 9 alle 12.

Come si diceva, nei locali del circolo ha sede lo sportello dello Spi/Cgil e per la sezione Fiore Garanzini Stadera-Gratosoglio dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia). «Vorrei ricordare – conclude il presidente – che tutte le nostre attività sono realizzate esclusivamente da volontarie e volontari, coordinati dal direttivo dell’associazione, costituito in parità di genere: cinque donne e cinque uomini».

La Conca, n° 1 Anno 0

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