Stadio del Milan tra Chiaravalle e San Donato Milanese. Fontana come Ponzio Pilato: se ne lava le mani

Il render dell’interno di San Siro nel progetto di ristruttrazione di WeBuild.

Nonostante le opposizioni, il progetto del nuovo stadio di San Donato Milanese procede. L’avvio dell’Accordo di programma da parte di Regione Lombardia e l’adesione di Ferrovie, unita alla bonifica dei terreni da parte del Milan, non sono certo segnali positivi. Per quanto la realizzazione dell’intervento e gli eventuali tempi di realizzazione rimangono ancora incerti, dipendendo dall’approvazione finale del progetto e dal completamento delle procedure burocratiche.

Al momento non sono ancora stati rilasciati dettagli ufficiali sul design del nuovo stadio, che secondo quanto ipotizzato dalla società rossonera dovrebbe sorgere in località San Francesco, a San Donato Milanese, a poche centinaia di metri dalla millenaria Abbazia di Chiaravalle Milanese, avere una capienza di circa 70mila posti ed essere accompagnato da strutture come negozi, ristoranti, un albergo, un parco tematico e il museo del Milan, con un investimento da parte del Milan di 1,2 miliardi di euro.

«Ci viene chiesto di andare avanti e noi andiamo avanti», è stato il commento pilatesco di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia. 

L’approvazione dell’Accordo di programma – un atto che coinvolge diversi soggetti pubblici e privati e che definisce gli impegni e le risorse necessarie per la realizzazione del progetto – rappresenta comunque un passo importante, per quanto ancora del tutto preliminare, con cui Fontana ha espresso la volontà della Regione di supportare il progetto, sottolineando che la decisione finale spetta comunque al Milan. Ha inoltre aggiunto che la Regione valuterà anche la proposta alternativa di ristrutturare San Siro, presentata da WeBuild il 21 giugno scorso al Comune di Milano, all’Inter e al Milan.

Il progetto WeBuild per San Siro

Si tratta di un primo studio di fattibilità per la ristrutturazione dello stadio San Siro, che soddisfa le tre principali richieste delle squadre, che vogliono uno stadio moderno con una corposa area commerciale e spazi per clienti vip, non perdere capienza totale, non chiudere l’impianto durante i lavori. Se Milan e Inter accetteranno di proseguire sulla strada della riqualificazione di San Siro, il primo anello sarò completamente abbattuto e ricostruito con una doppia fila di sky box e spazi per sponsor, quadruplicando il numero dei posti vip, che arriverebbero a 13mila. All’esterno dello stadio è prevista, all’altezza dei gate 8, 9 e 10, una struttura di 9mila metri quadri collegata con passerelle allo stadio, dove troveranno posto bar, ristorante e uffici e museo delle squadre. Per recuperare la capienza persa con il rifacimento del primo anello posti, sarà eliminato il cartellone luminoso su via Piccolomini e completato il terzo anello, portando la capienza del Meazza sopra i 70mila posti. I lavori, assicura Webuild, possono essere realizzati in tre anni, principalmente da maggio a settembre, intervento “a settori”, senza chiudere lo stadio. Prime provvisorie cifre dell’investimento: 400 milioni euro. Subito dopo la presentazione del progetto di riqualificazione, l’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano ha espresso la sua preoccupazione, sottolineando in particolare l’opacità nelle procedure di affidamento dell’incarico.

L’Abbazia di Chiaravalle, vista dai campi che la circondano.

Wwf, cittadini e agricoltori contro la cementificazione

Se da una parte il Milan procede con il progetto dello stadio tra Chiaravalle e San Donato, che la Regione asseconda, mentre il Comune di Milano con Webuild procede sulla strada alternativa della riqualificazione del Meazza, dall’altra continuano le proteste di chi non vuole la cementificazione dell’area San Francesco. 

Il Wwf ha presentato nelle settimane scorse una diffida al Comune di San Donato, contestando l’autorizzazione concessa per le bonifiche sull’area San Francesco e chiedendone la sospensione. L’associazione ambientalista lamenta la mancanza di adeguate valutazioni d’impatto ambientale e la scarsa trasparenza nel processo decisionale.

Contestualmente i cittadini di Chiaravalle e di San Donato continuano a chiedere alle istituzioni di riconsiderare il progetto e di salvaguardare l’area verde, ricordando che il progetto comporterebbe la cementificazione di circa 50 ettari di terreno agricolo e verde, con un impatto significativo sulla biodiversità e sulla qualità dell’aria. Annullando così tutti gli effetti benefici ambientali avuti negli ultimi trent’anni con l’istituzione del Parco Sud e la rinaturalizzazione di alcune aree, che hanno portato il ripopolamento da parte di una biodiversità che si considerava andata perduta. 

Non a caso, ai comitati di cittadini e ambientalisti, mobilitati fin dall’inizio della vicenda Stadio, si è aggiunta la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) della Lombardia, che attraverso il suo direttore, Angelo Santeramo, ha espresso forte preoccupazione per la realizzazione del nuovo stadio del Milan a San Donato Milanese.

Un airone nei campi di Chiaravalle, frequentati da molti uccelli migratori.

La risposta: turismo lento per valorizzare il Parco Sud

Si discute di tutto questo, con giochi di sponda e rimbalzi, come fosse una partita di biliardo, quando in Italia il potenziale del turismo lento è ancora tutto da esplorare. Ci sono molti cammini da valorizzare e promuovere, e molte aree che potrebbero beneficiarne. 

Con il giusto investimento e la giusta attenzione, il turismo lento può diventare un importante motore di sviluppo per l’economia italiana. Il Parco Sud è un luogo ricco di storia e natura, perfetto per immergersi nella bellezza della Lombardia. La presenza del Cammino della Valle dei Monaci e del Cammino di San Colombano lo rende ancora più speciale, offrendo ai pellegrini e agli amanti del trekking la possibilità di percorrere questa zona suggestiva a piedi o in bicicletta.

Le scelte di fondo possibili sono due. A nostro avviso una negativa e l’altra positiva. La prima: lasciare la speculazione al fondo d’investimento che verranno e che pretenderanno la propria quota di Parco Sud, per l’ennesimo luogo consumistico e di sviluppo immobiliare, che offre lavori precari e grandi guadagni ai soliti noti. Oppure – e questa seconda è auspicabile – puntare su uno sviluppo sostenibile con un potenziale per l’economia locale duraturo nel tempo e fatto di tante piccole realtà legate all’ospitalità e ai prodotti del territorio. Forse un ritorno al passato, per una nuova visione di fu- turo condiviso. Ai cittadini la scelta. 

Indirizzi utili NO STADIO

Comitato No Stadio San Donato: https://www.nostadiosdm.it/

Amici del Parco Sud: https://www.cittametropolitana.mi.it/parco_agricolo_sud…/

Legambiente Lombardia: https://www.legambientelombardia.it/

Comitato No Stadio a San Donato MilaneseWWF Sud Milano

Associazione Borgo di Chiaravalle

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