4 agosto, dal Carcere di Opera al Castello Sforzesco, sulle ali dello spettacolo “Extravagare. Rituale di reincanto”

Scena dello spettacolo "Extravagare Rituale di reincanto" della compagnia Opera Liquida, in scena al Castello Sforzesco il 4 agosto.
Scena dello spettacolo "Extravagare Rituale di reincanto" della compagnia Opera Liquida.
Scena dello spettacolo “Extravagare Rituale di reincanto” della compagnia Opera Liquida, in scena al Castello Sforzesco il 4 agosto. Foto: Pietro Masturzo.

Cinquanta minuti di “libertà provvisoria” fuori dalle mura del carcere. Per recitare sotto le stelle su un palcoscenico prestigioso nell’estate milanese. Domenica 4 agosto, ore 21, al Castello Sforzesco (Cortile delle Armi), la Compagnia Opera Liquida, fondata da Ivana Trettel 15 anni fa, formata da detenuti ed ex detenuti della Casa di Reclusione di Milano Opera, presenta Extravagare. Rituale di reincanto.

Ivana Trettel «Lo spettacolo nasce dalle nostre riflessioni sulla violenza»

«Lo spettacolo nasce dall’esigenza di interrogarci sulle guerre nel mondo globalizzato e sulla violenza, compresa quella veicolata dai sistemi di comunicazione di massa. Approfondendo le riflessioni dell’antropologo di origine indiana Aryun Appadurai e del filosofo coreano Byung-Chul Han sui modi di pensare, sentire e agire che possano ampliare gli orizzonti della speranza, sperimentando nuove idee di socialità e di solidarietà economica, abbiamo incontrato inaspettatamente la società della Grande Madre. Una società non belligerante, dimostrazione che l’essere umano ha vissuto per 20.000 anni in armonia con il cosmo, in perfetta parità tra i generi e dedita alla ricerca di cultura e bellezza» racconta visibilmente emozionata per il debutto al Castello Sforzesco della sua compagnia Ivana Trettel, che firma regia e drammaturgia dello spettacolo. «Perché continuiamo a giustificare gli orrori del mondo affermando che è nella natura umana? Ecco, ci opponiamo a questa idea, certi della possibilità di Extravagare, di trovare nuove strade, nuove prospettive. Questo l’augurio. Condividere la nostra speranza con la cittadinanza di Milano ha il sapore della rinascita, grazie all’esperienza del teatro, che unisce reclusi e società in uno spazio di incontro e riflessione».

Fulcro della drammaturgia scenica è un’installazione, realizzata dai detenuti scenografi, ispirata all’opera “Grande oggetto pneumatico”, realizzata a Milano nel 1959 dall’artista cinetico Giovanni Anceschi che traccia le nuove strade da percorrere, inserito nelle scenografie di Marina Conti e Ivana Trettel realizzate dai detenuti scenografi.

Scena dello spettacolo "Extravagare Rituale di reincanto" della compagnia Opera Liquida, in scena al Castello Sforzesco il 4 agosto.
“Extravagare Rituale di reincanto” compagnia Opera Liquida. Foto: Ludovica Sagramoso Sacchetti.

La compagnia Opera Liquida, detenuti in “libertà teatrale”

L’intervento dei detenuti è anche nei costumi che, realizzati sotto la guida di Tommaso Massone, sono disegnati dal designer di alta moda Salvatore Vignola. Così come le luci e l’audio dell’allestimento tecnico, a cura di Silvia Laureti con Mario Pinelli e i detenuti tecnici audio luci. Il brano finale dello spettacolo, prodotto all’interno del carcere, è di Brian Storm, detenuto producer. In scena Michel Alvarez, Alessandro Arisio, Alessandro Bazzana, Sohaib Bouimadaghen, Carlo Bussetti, Alfonso Carlino, Babacar Casse, Eleonora Cicconi, Vittorio Mantovani, Nicolae Stoleru.

Opera Liquida lavora da dicembre 2008 nella Casa di Reclusione Milano Opera. «Là dove le mura e i cancelli delineano i confini e le barriere, la liquidità di un’opera assume una caratteristica di assoluta libertà. La creatività è duttile, non conosce frontiere, non si ferma davanti a serrature. Nel carcere tutti gli spazi sono stretti, la scena è libertà e aiuta a ritrovarsi. Questo l’ho visto frequentemente negli occhi dei detenuti, salta fuori dagli spiragli della recitazione e apre squarci di verità, di dolore, di gioia».

Scena dello spettacolo "Extravagare Rituale di reincanto" della compagnia Opera Liquida, in scena al Castello Sforzesco il 4 agosto.
“Extravagare Rituale di reincanto”, compagnia Opera Liquida. Foto: Pietro Masturzo.

«Il teatro fa bene, anche in carcere»

«Il teatro è importante per l’essere umano. Fa bene all’anima. Ci permette di esplorare i lati più nascosti della nostra personalità, di conoscerci più a fondo. E allora il teatro diventa importante, direi indispensabile, per chi vive in uno stato detentivo. Cultura e bellezza consentono alle persone di esprimere quello che per troppo tempo hanno represso e di rigenerarsi. Il teatro non è una terapia. Esiste anche quello, il teatro-terapia, e non è un’attività ludica, ricreativa. Per me il teatro è l’esperienza della gratuità: faccio qualcosa per il piacere di farla. In un luogo di autoritarismo, la sfida è far capire a questi ragazzi che è sempre un piacere sudato, propedeutico per arrivare a una conoscenza di sé più profonda, alla costruzione della fiducia e di un riconoscimento reciproco. Col teatro si impara a prendersi cura di sé, degli altri, delle cose. La preparazione di uno spettacolo è vitale, perché rende possibile vivere insieme momenti importanti di condivisione, sostituendo i meccanismi relazionali basati sulla forza, sul controllo e sulla sfida con quelli legati alla collaborazione, allo scambio, alla fiducia a alla condivisione. Molti detenuti ci dicono che grazie a questi percorsi si sentono provvisoriamente liberi, liberi sulla scena di pronunciare quello che non si riuscirà mai a dire. Un condensato di sofferenza e frustrazione che si libera e si trasforma in piacere e appagamento».

Scena dello spettacolo "Extravagare Rituale di reincanto" della compagnia Opera Liquida, in scena al Castello Sforzesco il 4 agosto.
“Extravagare Rituale di reincanto”, compagnia Opera Liquida. Foto: Pietro Masturzo.

Extravagare. Rituale di reincanto
Compagnia Opera Liquida
4 agosto, Castello Sforzesco (Cortile delle Armi)
Biglietti: 12 euro intero, 10 euro ridotto (under 25 – over 65), in vendita su www.mailticket.it e in loco dalle ore 20 il giorno dello spettacolo
Durata spettacolo: 50 minuti

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