Facciamo chiarezza – Parla Fabrizio Delfini, assessore del Municipio 6
di Claudio Calerio
La Stazione di Porta Genova, in una foto di fine Ottocento.
Assessore, su molti siti è stato pubblicato l’annuncio dell’imminente chiusura della stazione di Porta Genova. Ma è davvero così?
«Sinceramente ha stupito anche me questo continuo annuncio – afferma Fabrizio Delfini, assessore del Municipio 6 con delega alla Mobilità –.
Che in futuro la stazione chiuderà è vero, non è una sorpresa, è scritto in chiare lettere anche nell’Accordo di Programma degli Scali Ferroviari, siglato nel 2017 tra Ferrovie dello Stato, Regione Lombardia e Comune di Milano. Ma prima, specifica lo stesso accordo, devono essere realizzate – cito testualmente – “le nuove fermate di Tibaldi e Romana e gli interventi di mitigazione acustica della Cintura Sud”. Aperta la stazione di Tibaldi, alla stazione Romana sono stati avviati i lavori mentre quelli di mitigazione acustica non sono neanche iniziati».
In molti collegano l’apertura di M4 a San Cristoforo FS alla chiusura di Porta Genova…
«M4 e scali ferroviari sono due progetti diversi tra loro e hanno anche tempistiche diverse. Mentre l’area dello scalo San Cristoforo è stata venduta ed è partito l’iter progettuale, a Porta Genova non è partito alcun ragionamento sulla vendita dell’area e sulla sua successiva riconversione. Ha senso quindi per Ferrovie dello Stato lasciare una sua proprietà abbandonata con tutte le conseguenze che questo comporta?
Inoltre le Ferrovie stanno al momento ragionando su un uso temporaneo delle aree inutilizzate dello scalo, per la durata di 3 anni + 1. In ogni caso la stazione, anche quando sarà dismessa, non verrà abbattuta, ma cambierà destinazione d’uso, perché vincolata».