“E se tornassimo a parlare d’amore?”, prende il via la stagione del Parenti e si porta con sé una nuova sala e un Giardino segreto

L'attore Giole Dix.
L'attore Giole Dix.
L’attore Giole Dix, in scena con Giovedix al Teatro Parenti dal 10 ottobre.

E se tornassimo a parlare d’amore? È il tema-provocazione della stagione 2024-25 del Teatro Franco Parenti, lo stabile milanese che ha da poco festeggiato cinquant’anni di vita che saranno ancora celebrati con l’inaugurazione di una nuova sala e del nuovo giardino segreto del teatro, aperto al pubblico, in largo Franco Parenti e, dal 5 novembre, con l’installazione di un’opera dell’artista Giulio Paolini.«Tornare a parlare d’amore vuol dire essere capaci di ascoltare, di emozionarsi, di “mollare”», ha spiegato con il solito piglio istrionico Andrée Ruth Shammah, direttrice, presidente e anima dello storico teatro milanese, nella conferenza stampa di presentazione, promettendo una stagione ricca di sorprese, passione e amore per il teatro, per lo stare insieme, per la poesia, la letteratura, la cultura. 

Una stagione ricca di sorprese

Tra gli spettacoli di punta, Chi come me dell’israeliano Roy Chen, che indaga i disagi giovanili di cinque giovani in cura presso un centro di salute mentale di Tel Aviv. La sua ultima regia. «È giunto il momento di passare il testimone ai giovani, mi voglio concentrare sul futuro. Il prossimo triennio è tutto dedicato ai giovani registi. Li aiuterò e mi preoccuperò di dare loro una sostenibilità economica». In scena, tra nuove produzioni (12, in totale) e ritorni, c’è Silvio Orlando con Ciarlatani, titolo di apertura della stagione, scritto e diretto dal drammaturgo spagnolo Pablo Remon, Factum est, uno dei monologhi più intensi di Giovanni Testori, interpretato da Andrea Soffiantini e Amleto di Filippo Timi,  (il programma completo è consultabile sul sito).  Da giovedì 10 ottobre (fino al 10 aprile 2025) torna Giovedix, con e di Gioele Dix, un nuovo ciclo di incontri letterari, quest’anno declinato tutto al femminile, in cui l’attore (e regista) legge e commenta sette opere di autrici moderne e contemporanee, da Alice Munro a Oriana Fallaci, da Dorothy Parker ad Almudena Grandes. «Sono letterariamente onnivoro, mi nutro di romanzi, ma anche di saggi, mi piacciono le commedie e i drammi storici, amo i racconti brevi, le raccolte di poesie e gli epistolari. Ogni volta che trovo sulla mia strada un libro importante, il mio primo desiderio è rileggerlo, il secondo è condividerlo con le persone a cui tengo», racconta l’attore milanese, classe 1956. Durante questi incontri, con il suo stile fatto di sorprese e curiosità, leggerezza e profondità, legge, commenta, diverte, stimolando curiosità e riflessioni, racconta le sue impressioni, proprio come un amico di buone letture a cui chiediamo cosa sta leggendo di bello.

Un Giardino segreto aperto alla città e al teatro

Il Giardino segreto
Render del Giardino segreto, luogo di incontri e di teatro.

Accanto alla massiccia proposta culturale, il teatro guidato da Andrée Ruth Shammah, dopo i Bagni misteriosi (l’ex piscina Caimi rimasta per decenni in disuso e rinata per l’appunto come Bagni Misteriosi) si arricchisce anche del giardino segreto, in largo Franco Parenti un nuovo spazio verde aperto al pubblico e agli abitanti del quartiere, creato attorno a un grande olmo esistente. Un’oasi di pace sospesa che si contrappone al frenetico contesto urbano. Nelle ore serali il giardino sarà illuminato da speciali lampade (Needo di Artemide) che oltre a offrire una luce soffusa, ospitano sopra alla testa del corpo illuminante un nido per gli uccelli. «Questa è una piccola attenzione al rispetto e condivisione degli spazi fra l’uomo e gli animali e un passo per aiutare a ripopolare le aree urbane con specie diverse, migliorando così la nostra qualità di vita», ha sottolineato la vulcanica Shammah. «Uno spazio di socialità. Un nuovo luogo di incontro, dove arti sceniche e performative, attività sportive e ludiche si contamineranno a vicenda generando relazioni e quindi nuovo valore». È stato infatti progettato per potersi trasformare in un teatro all’aria aperta, con l’introduzione di pedane attrezzate che possono trasformarsi in piccoli palchi scenici e grazie alle strutture ad arco che fungono da quinte teatrali. Un progetto firmato l.a.barassi: lo studio nasce dalla sinergia fra Ludovica e Anna Barassi, sorelle e socie. Ludovica, laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, con passate esperienze in grandi studi a Copenaghen. Anna, con un passato nel fashion e design (Gucci Group) e formazione londinese nell’interior design (University of the Arts London). Nel 2020 si unisce Francisca Marzotto, architetto con esperienza in interni e retail, prima in Lussemburgo e poi a San Paolo Brasile.

Una nuova sala da 150 posti

La nuova sala del Teatro Franco Parenti.
La nuova sala da 150 posti del Teatro Franco Parenti.

L’ultimo tassello di questa cittadella del teatro, fortificata dalla passione e dalla tenacia combattiva di una donna che come dice è «Vissuta in mezzo ai pregiudizi: perché sono donna, perché sono ebrea pro Israele e mi sono sempre battuta per trovare soldi per il teatro e la cultura». Sarà proprio da largo Franco Parenti che si potrà accedere anche alla nuova bellissima sala teatrale A2A, al livello meno uno del teatro: centocinquanta posti, con eleganti pareti di mattoni a vista (tratto di stile distintivo del Parenti), sistema di gradinate modulabili, suddivisi su due tribune in legno di abete. Una nuova entrata nel mondo del teatro.

Andrée Ruth Shammah
Andrée Ruth Shammah, direttrice, presidente, regista e anima del Teatro Franco Parenti.

Ultimo tassello di un’avventura cominciata il 16 gennaio del 1973, quando alza per la prima volta il sipario del Salone Pier Lombardo, fondato l’anno prima, insieme ad altri artisti, tra cui Franco Parenti e che oggi porta il suo nome. C’erano ancora i lavori: «Era un cinema da trasformare in teatro, senza riscaldamento – ricorda Andrée Ruth Shammah, direttrice dal 1989 -. Per ricevere il pubblico, abbiamo scritto i numeri su foglietti di carta, appiccicati alle sedie di legno». Nel 2013 viene firmata ed estesa fino al 2029 la convenzione sugli spazi esterni. Il confinante ex centro balneare Caimi, chiuso nel 2007 per mancanza di risorse, diviene oggetto di restauro e risanamento conservativo, e si trasforma nei Bagni misteriosi, (che hanno ereditato il loro dall’opera di Giorgio de Chirico, creata nel 1973 per la fontana del Palazzo dell’Arte, ora al Museo del Novecento), direttamente collegati al Teatro Franco Parenti e parte integrante del suo programma culturale. Uno spazio di benessere di cui i milanesi avevano bisogno durante l’estate (e non solo), soprattutto perché in centro città non ci sono piscine all’aperto, solitamente relegate nelle zone periferiche. «Cinquant’anni dopo siamo diventati il complesso che sappiamo. «È stato un lungo viaggio – ha spiegato la Shammah – pieno di peripezie e a un certo punto sembravano mancare le forze per concludere l’ultima tappa dei lavori. Invece siamo qui. E grazie alla spinta di amici e di sponsor possiamo finalmente inaugurare la nuova sala. Quando sono seduta in sala sulla panchetta capisco che è il posto dove volevo essere». 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *