INCHIESTA – Aperta la M4, ora tocca agli scali ferroviari e alle case di Lorenteggio e Giambellino

Ponte sul Naviglio Grande che collega il quartiere Tre Castelli con piazza Tirana

Tra interessi economici e urbanistica d’avanguardia, l’intricata geografia di lavori che promette una rivoluzione cittadina ma i progetti e gli interventi programmati procedono troppo

Passata la festa per l’inaugurazione della M4, i prossimi grandi interventi che riguardano il settore sud ovest di Milano sono sulle aree dismesse degli scali ferroviari di San Cristoforo e Porta Genova, e i lavori di riqualificazione del quadrilatero Aler e MM tra via Lorenteggio, largo Gelsomini, via Giambellino e piazza Tirana. I progetti, finanziati già da diversi anni, promettono una volta realizzati di trasformare radicalmente il tessuto urbano. Ma, in attesa che si completino i lavori intorno alle stazioni della Linea Blu, le domanda che tutti si pongono sono: come procede la progettazione? Quando partiranno e, soprattutto, termineranno i lavori?

Ponte sul Naviglio Grande che collega il quartiere Tre Castelli con piazza Tirana
Estate 2024 – Un momento della posa del ponte sul Naviglio Grande che collega il quartiere Ronchetto sul Naviglio con piazza Tirana.

Aree dismesse: il punto sui progetti

Le aree dismesse degli scali di Porta Genova e San Cristoforo sono parte dell’accordo di programma che ha dato il via a un piano di rigenerazione urbana epocale, tra i più grandi d’Europa, che interessa 1.250.000 mq per un valore di oltre 2 miliardi di euro, comprende anche gli scali di Greco, Lambrate, Rogoredo, Farini e Romana. Approvato dal Consiglio comunale nel 2017, l’accordo attualmente vede avanzare velocemente solo l’intervento che riguarda lo Scalo Romana, nella parte relativa al Villaggio olimpico. Qui, con ogni probabilità, i lavori si concluderanno in tempo per ospitare gli atleti di Milano-Cortina 2026. Per gli altri ambiti, escluso lo Scalo di Porta Genova, le Ferrovie hanno completato la cessione di tutte le aree, sulle quali gli operatori hanno iniziato la progettazione e in alcuni casi i primi interventi. Rimangono ancora da definire i progetti, oltre che sullo scalo di Porta Genova, su San Cristoforo che, essendo legato allo Scalo Farini, attende l’approvazione dellʹaccordo definitivo tra Unicredit-Hines-Prelios e Comune per procedere alla progettazione degli interventi e quindi dei lavori.

Scalo di San Cristoforo un grande parco per la città

Il masterplan dello Scalo San Cristoforo,
Il masterplan dello Scalo San Cristoforo, elaborato nel 2019.
Lo Scalo di San Cristoforo.
Mappa dell’area dello Scalo di San Cristoforo.

All’interno dell’accordo lo Scalo San Cristoforo, rispetto agli altri, rappresenta una anomalia. Su di esso verrà realizzato un grande parco, non essendo previste residenze, né spazi commerciali o altro, poiché tutte le volumetrie sono state concentrate sullo Scalo Farini, più grande e interessante da un punto di vista immobiliare. I treni continueranno a passare, per dirigersi però solo verso Romolo, consentendo la rimozione del fascio di binari che va verso lo Scalo di Porta Genova.

Nel masterplan del 2019 che riguarda i due scali, redatto a seguito di un percorso partecipato di consultazione pubblica, sulle aree dismesse di San Cristoforo è stata ipotizzata la realizzazione di vasche d’acqua, piscine e aree umide. Sul confine dello scalo, nell’area dell’edificio del dopolavoro ferroviario, è stato immaginato un ampliamento di piazza Tirana, con la realizzazione di spazi per lo sport e il tempo libero. Nella parte a sud, verso il quartiere Ronchetto sul Naviglio, oltre le rotaie e sotto il ponte ciclopedonale, dovrebbe essere realizzata una piccola piazza, da adibire a mercato. Verso ovest, in direzione del cavalcavia di via Giordani e quindi Corsico, in un’area attualmente recintata che corre lungo il Naviglio grande come due volte il Parco Ravizza, il progetto prevede la realizzazione di gran parte del parco naturalistico, mentre verso il centro città, l’area verde si restringe arrivando fino al cavalcavia Don Milani, creando spazi per un parco urbano lineare.

La rigenerazione dello Scalo comprende anche la parte al di là del Naviglio. Qui, in via Martinelli, dove arriva il ponte ciclopedonale che collega il quartiere Ronchetto sul Naviglio con la M4 Tirana e quindi il Lorenteggio, il masterplan prevede la realizzazione di una nuova piazza.

Lavori e tempi ancora da definire

Come detto lo Scalo San Cristoforo è legato a doppio filo con lo Scalo Farini, l’intervento più grande dell’intero accordo di programma. Una volta definito nei dettagli questo, dovrebbe partire anche la progettazione preliminare di San Cristoforo, partendo dalle indicazioni del masterplan. La condizione di “non profittabiltà” pone questa parte dell’accordo in una sorta di limbo temporale. Il rischio è che i lavori inizino solo una volta conclusi gli interventi sullo Scalo Farini. La speranza è che il Comune, considerato anche l’enorme volume di ricavi generati, riesca a indurre Unicredit-Hines-Prelios a procedere con i lavori di bonifica su San Cristoforo – costo: circa 14 milioni di euro (stima del masterplan del 2019) – parallelamente agli interventi sullo scalo Farini, quindi entro il 2026.

Scalo di Porta Genova: Tortona e Navigli da ricucire

Scalo Porta Genova
Studi sulle aree dimesse dello Scalo Porta Genova.
Mappa dell'area dello Scalo di Porta Genova.
Mappa dell’area dello Scalo di Porta Genova.

La messa a bando dello Scalo di Porta Genova è legato alla decisione di Ferrovie sui tempi di dismissione della stazione. L’accordo di programma infatti prevede che l’intera area dello scalo, sia l’area “fondocorsa” verso Coni Zugna, sia quella che corre lungo via Valenza e il Naviglio Grande, in tutto 89mila mq, venga liberato dai binari, così come i quasi 2 km di rotaie che dallo scalo arrivano fino al casello di via Pesto, subito dopo il cavalcavia Guido Crepax.

Come è facile immaginare si tratta di una opportunità enorme per la città, poiché consente di mettere in connessione due quartieri – quello di via Tortona e via Savona con quello del Naviglio, oggi divisi dalle rotaie – e allo stesso tempo di creare un parco lineare verde e ciclopedonale, che dal centro della città si estende fino alla circonvallazione esterna.

L’accordo di programma del 2017 prevede metà dell’area destinata a residenziale, con quote di housing sociale e il resto degli spazi da destinare a verde, servizi e una piazza per mettere in connessione gli spazi pubblici. Considerato il valore immobiliare dell’area, fino al bando e alla redazione dei progetti, ogni metro quadro di verde e di abitazioni non di lusso, sarà da difendere dall’interesse del vincitore del bando di realizzare profitti.

Lorenteggio e Giambellino, abbattuti gli immobili fatiscenti

Il "buco" dove si trovava l'edificio Aler di via Giambellino 150 angolo via Segneri.
Il “buco” dove si trovava l’edificio Aler di via Giambellino 150 angolo via Segneri.

L’intervento di rigenerazione urbana e sociale del quartiere Lorenteggio frutto dell’Accordo di Programma fra Regione Lombardia (assessorato alla Casa e Housing sociale), Comune di Milano e Aler Milano, procede in grandissimo ritardo sui tempi stabiliti. Il termine degli interventi, che si sarebbero dovuti chiudere entro il 2023, è stato prorogato al 2026, scadenza anche questa che appare difficile da rispettare.

Attualmente, nel dedalo di lavori che interessa il quadrilatero tra via Lorenteggio, largo Gelsomini, via Giambellino e piazza Tirana, tutti gli edifici individuati da Aler come fatiscenti sono stati abbattuti. Sul primo intervento, in via Lorenteggio 181, è iniziata la ricostruzione degli immobili, così come su via Manzano, dove sono partiti i lavori su due dei quattro edifici abbattuti. Le aree dove sorgevano i complessi di via Lorenteggio 179 angolo via Odazio e di via Giambellino 150 angolo via Segneri sono invece in fase di bonifica e attendono l’avvio del cantiere. Sull’area di via Manzano è iniziata la ricostruzione su due dei quattro edifici abbattuti. Mentre dove sorgeva l’edificio di via Segneri 3 sarà realizzata una piccola piazza con giardino. Per quanto riguarda le competenze del Comune, che deve completare i lavori sulle strade, i marciapiedi e i giardini del quartiere e intorno alle stazioni della M4, due delle tre stecche di via Giaggioli 7, 9 e 11 sono state demolite e attendono l’avvio dei lavori di ricostruzione, mentre la scuola di infanzia di via Narcisi è stata ricostruita e inaugurata circa un anno fa, così come sono conclusi il parco del Giambellino dedicato ad Alan Kurdi e i giardini di via Odazio.

Cantiere avviato prima dell’estate per la grande biblioteca comunale di Lorenteggio, i cui lavori dovrebbero concludersi entro il 2026. La nuova struttura misura oltre 2mila mq di superficie, di cui 500 mq di esposizione, sale studio e sale lettura, 300 mq di aree per corsi di formazione e riunioni e 1.300 mq di aree aperte di pertinenza. Intorno alla fine dell’anno prossimo, infine, partiranno i lavori del Comune per la sistemazione di tutta l’area verde circostante.


Intervista a Fabrizio Delfini – Le richieste del Municipio 6 per lo Scalo San Cristoforo

«Il parco sia realizzato prima delle residenze in Farini»

L'assessore Fabrizio Delfini.
L’assessore Fabrizio Delfini.

Prima della pausa estiva, il Consiglio di Municipio 6 ha approvato una delibera che, partendo dal masterplan del 2019 e dal più recente Piano attuativo, propone delle soluzioni da inserire nel progetto per la rigenerazione delle aree dismesse dello Scalo di San Cristoforo. Fabrizio Delfini, urbanista e assessore alla Sostenibilità Urbana, Mobilità, Verde del Municipio 6, ce ne illustra i principali contenuti.

Assessore, cosa chiedete per lo Scalo San Cristoforo?

«Che vengano ridotte o eliminate le vasche d’acqua, perché la loro realizzazione comporterebbe un movimento terra molto impattante e un abbattimento delle numerose piante che sono cresciute in questi anni. Il parco può essere realizzato partendo dall’esistente, eliminando solo le piante infestanti, e creando un giusto equilibrio tra il parco naturalistico, da realizzare sul modello del Bosco in Città, e quello urbano, da collegare con le aree verdi circostanti e con la Darsena, attraverso un percorso ciclopedonale. Il tema dell’acqua può essere ripreso riqualificando la Roggia Corio e lo scolmatore dell’Olona».

Tra le vostre proposte c’è anche quella di spostare la nuova sede del Municipio 6.

«Il nostro Municipio, che si trova in viale Legioni Romane, soffre per essere decentrato rispetto al territorio che amministra. Proponiamo che gli ex magazzini dello scalo diventino la nuova sede del Municipio per essere anche fisicamente più vicino ai cittadini. Chiediamo inoltre che la stazione sia sistemata, siano previsti interventi di mitigazione del rumore del passaggio dei treni e valorizzata l’area sportiva esistente a est».

Il masterplan prevede anche una piazza, permane però il problema dell’accessibilità, visto che le rotaie rimangono.

«È importante che il territorio sia il più possibile attraversabile: per questo, oltre il grande ponte ciclopedonale, in via di completamento,  che collega il quartiere Ronchetto sul Naviglio con Lorenteggio Giambellino , abbiamo chiesto la realizzazione di percorsi per attraversare il fascio dei binari, che non siano però la solita passerella minimale per pedoni e ciclisti, ma qualcosa di più, da realizzare magari con del movimento terra, per consentire anche una connessione ambientale e un disegno dell’area verde più gradevole».

Tempi di realizzazione?

«Oggi non possono essere previsti, perché non c’è ancora il progetto definitivo per lo Scalo Farini, il più grande di tutti gli scali, a cui San Cristoforo è collegato. Per questo abbiamo chiesto che in fase di redazione progettuale, con una specifica convenzione, sia redatto anche per lo Scalo San Cristoforo uno specifico cronoprogramma. I lavori sui due scali devono procedere in parallelo e completarsi su San Cristoforo, prima che sia ultimata la parte residenziale di Farini».


Intervista a Gabriele Rabaiotti – Il sogno del Parco lineare del Naviglio Grande

«La rigenerazione degli scali, un’occasione da cogliere»

Il consigliere comunale Gabriele Rabaiotti.
Il consigliere comunale Gabriele Rabaiotti.

Gabriele Rabaiotti, consigliere comunale, architetto e docente al Politecnico, ex assessore del Comune ed ex presidente del Municipio 6, ha coordinato un gruppo di lavoro guidato da Paolo Lubrano che, con l’associazione Bei Navigli e successivamente con l’associazione MuseoLab6, ha presentato nel 2010 e nel 2018 lo studio per un Parco lineare del Naviglio Grande. Il lavoro svolto ipotizza la rigenerazione del territorio intorno al Naviglio, da Porta Genova fino al confine con Corsico, disegnando anche delle connessioni con le aree verdi o pubbliche e gli spazi privati di uso pubblico circostanti.

Architetto Rabaiotti, la progettazione degli scali di San Cristoforo e Porta Genova può essere un’occasione per la realizzazione del Parco lineare del Naviglio Grande?

«Certamente. La progettazione dei due scali può porre le basi per la creazione di una grande fascia verde e ciclopedonale, che da Porta Genova arrivi al confine con Corsico, in grado di connettere tutte le aree verdi private e pubbliche, sia sui bordi del canale che dei binari.

Allo stesso tempo alzare lo sguardo e studiare le connessioni pedonabili e ciclabili con le aree verdi e luoghi pubblici e privati più esterni, come, per esempio, a sud il parco verso Buccinasco, il parco Teramo, il Baden-Powel e il parco Segantini, a nord il Parco Solari e, collegati da via Inganni, i parchi Moravia e delle Crocerossine. E poi iniziare a pensare al naviglio anche come via di trasporto dolce».

Barconi-bus sul Naviglio sembra più un sogno che un progetto.

«La Darsena è stata per secoli uno dei porti commerciali più grandi d’Italia, sulle sue acque arrivava di tutto: è stato persino trasportato il marmo per costruire il Duomo. Non è utopico pensare alla realizzazione di una linea di trasporto su acqua che non sia solo turistica, che da Gaggiano arrivi alla Darsena. Sarebbe un’alternativa all’auto per chi arriva in città da ovest».

Tornando agli scali, cosa devono evitare i progettisti per non ostacolare il futuro Parco lineare del Naviglio Grande?

«I progettisti devono garantire sulle aree di loro pertinenza un’adeguata fascia verde di rispetto, che attraversi da est a ovest le aree da riqualificare e si connetta con le aree verdi che incontra.

Al Comune poi spetta il compito di evitare che la concentrazione di residenze non crei nuove barriere e che anche sul tratto di binari non interessati dagli interventi sugli scali – a grandi linee dal casello di via Pesto fino al cavalcavia Don Milani – venga creata una connessione che colleghi San Cristoforo e Porta Genova: sarebbe una infrastruttura parallela al Naviglio utilissima sia per il tempo libero, che per la mobilità».

Studi Museolab6 Parco lineare Naviglio Grande
Studi di Museolab6 sul Parco lineare Naviglio Grande. © Paolo Lubrano.

Intervista a Santo Minniti – Festa il 1° dicembre nella nuova piazza Frattini

«Un quartiere più bello e godibile è il primo essenziale passo verso una vita più serena»

Luglio 2024. Santo Minniti, con la fascia, all'inaugurazione del Parco Alan Kurdi al Giambellino.
Luglio 2024. Santo Minniti, con la fascia, all’inaugurazione del Parco Alan Kurdi al Giambellino.

Santo Minniti, dal 2016 presidente del Municipio 6, ha iniziato a fare politica come volontario nel quartiere Giambellino e ancora oggi ama andare tra la gente e ascoltare i problemi dei cittadini. Ed è con loro, dopo anni di disagi, che ha festeggiato l’arrivo della nuova linea 4 della Metropolitana. «Sono stati anni difficili non solo per i cittadini, ma anche per i commercianti e per la viabilità in generale – spiega il presidente -. Noi come Municipio abbiamo cercato di intervenire per ridurre al minimo i disagi, per quanto possibile, per esempio facendo trasportare a San Cristoforo le macerie dei lavori della M4 non con camion, ma nei tunnel della metropolitana».

Lavori complessi anche in piazza Frattini.

«La riqualificazione di piazza Frattini per la nostra zona è stata l’opera pubblica più importante dell’ultimo decennio. Inizialmente doveva rimanere chiusa per tutta la durata dei lavori della M4, ma siamo riusciti a liberarla in tempi brevi la metà, e ci siamo attivati per una modifica al progetto in modo da avere un’area dedicata agli eventi e rendere lo spazio più fruibile per tutti».

Spazi pubblici su cui avete deciso di festeggiare.

«Sì, domenica 1° dicembre piazza Frattini sarà teatro di una serie di iniziative che si svolgeranno nel pomeriggio: sarà un bel momento di festa con un fitto programma di intrattenimento. Inviteremo anche il sindaco Beppe Sala, ma soprattutto aspettiamo tanti cittadini della zona, che anche quest’anno potranno usufruire tra l’altro della pista di pattinaggio».

Altri progetti a cui state lavorando?

«In Barona porteremo avanti la riqualificazione connessa alla M4 del parcheggio di interscambio; al Ronchetto i lavori alla strada Enna-Chiodi passando per il miglioramento di assi stradali di via Tobagi, via Ponti e di via Santa Rita.  Nel quartiere Lorenteggio – Giambellino sono partiti i lavori per la nuova biblioteca disegnata da Renzo Piano. Siamo intervenuti anche sulle strade riqualificando con pavimentazioni in pietra tutto il quartiere, potenziando le ciclabili e a breve sarà completata la passerella ciclopedonale che collega il quartiere Lorenteggio-Giambellino all’area di Ronchetto sul Naviglio e via Lodovico il Moro, unendo i due territori separati da secoli e consentendo un facile accesso alla nuova stazione M4 San Cristoforo.

Abbiamo infine intenzione di proseguire con la riqualificazione dei servizi, iniziata con il rifacimento della scuola di infanzia di via Narcisi. Perché sono convinto che un quartiere più bello e più godibile sia il primo essenziale passo verso una vita più serena per chi vi abita». (Paolo Blandi)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *