Lucchetti per turisti in un mercato della casa impazzito e sempre più caro

Lucchetti di affitti brevi. Foto Lucia Sabatelli.

Camminando per la città è facile imbattersi in cassettine a combinazione presso gli ingressi dei palazzi: sono le keybox usate per facilitare la consegna delle chiavi degli alloggi destinati a affitti brevi. Segni urbani di un crescente mercato immobiliare, come registra insideairbnb.com, un soggetto indipendente che misura l’impatto degli affitti brevi nelle città di tutto il mondo. La ricerca su Milano ci dice che su 22.879 annunci di appartamenti, stanze private o condivise, camere di hotel, l’86,3 % cioè 20.469 sono interi appartamenti.

Lucchetti di affitti brevi. Foto Lucia Sabatelli.

La situazione nel sud Milano

Nei municipi 4, 5 e 6 troviamo 7.432 annunci per affitti brevi e di questi l’81,6%, equivalente a 6.069 sono interi appartamenti. Si scopre anche come oltre il 55% delle offerte su Milano siano gestite da soggetti che hanno più annunci, quindi più proprietà: alcuni affittano addirittura interi palazzi. Si tratta di dati parziali per difetto –  insideairbnb.com analizza solo la piattaforma airbnb – che evidenziano come il mercato degli affitti brevi sia gestito sempre più da vere e proprie imprese immobiliari, che tolgono alloggi a chi cerca un affitto di lungo periodo, con un conseguente aumento dei costi economici e sociali.

I più colpiti i lavoratori a basso reddito

In questo contesto i più colpiti sono i lavoratori con stipendi insufficienti a garantire un alloggio in città, i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e i circa 90mila studenti universitari fuori sede. Emblematico di quanto il caro affitti si rifletta sulla vita della città è il caso di Atm costretta a ridurre la frequenza delle corse di bus e tram di 90 linee su 130 perché non riesce a trovare autisti disposti a venire a Milano.

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