di Simone Sollazzo
Iniziare il 2025 con una produzione di qualità è sempre un piacere per gli amanti delle serie. Una delle sorprese più interessanti è la miniserie La Palma, girata nella cornice naturale delle Isole Canarie, sull’isola da cui prende il nome, che ci parla delle disavventure di turisti norvegesi alle Canarie. Questo outsider del catalogo Netflix, con le sue sole quattro puntate, ha saputo guadagnarsi un posto di rilievo tra le serie più discusse, distaccandosi dalle narrazioni mainstream e imponendosi come un successo improvviso ma meritatissimo.
La trama è incentrata appunto sulle vacanze natalizie di turisti norvegesi alle Canarie. Una famiglia si reca sull’isola di La Palma, e quello che inizia come un soggiorno paradisiaco si trasforma presto in un incubo, quando una giovane scienziata lancia l’allarme sul rischio imminente di un’eruzione vulcanica, che potrebbe generare uno tsunami di proporzioni catastrofiche, capace di mettere in ginocchio l’arcipelago come pure interi litorali dell’Atlantico. La tensione si costruisce gradualmente, intrecciando dinamiche familiari, conflitti personali e un senso crescente di impotenza di fronte alla furia della natura.
La sceneggiatura, firmata dal duo norvegese Gudmestad/Rosenløw, riesce abilmente a coniugare il dramma umano con una riflessione più ampia sulla crisi ambientale, per un effetto tanto emozionante quanto inquietante. I dialoghi, pur essenziali, sono carichi di significato e il cast, interamente scandinavo, regala interpretazioni credibili, in particolare nei momenti di maggiore vulnerabilità emotiva.
Un altro aspetto memorabile è la capacità di avvicinare lo spettatore a una realtà che potrebbe sembrare lontana, ma in verità spaventosamente plausibile. L’eruzione del vulcano Cumbre Vieja, che nel 2021 ha devastato l’isola per 85 giorni, rappresenta una chiara fonte di ispirazione. Gli sceneggiatori si sono basati su dati scientifici, trasformando una minaccia concreta in una narrazione che alterna il fascino del cinema catastrofico all’intimismo di un dramma familiare. Gli effetti speciali sono di altissimo livello, ma è il contesto realistico a rendere l’intera vicenda ancora più incisiva e avvincente.
Insieme alla suspense, La Palma tratta tematiche profondamente umane. Se la lotta per la sopravvivenza è centrale, sono presenti anche il recupero delle relazioni e il confronto con le priorità di una vita spesso data per scontata. La crisi matrimoniale dei protagonisti e il rapporto conflittuale con i figli sono specchio di una famiglia qualunque, costretta a ritrovarsi di fronte alla fragilità della propria esistenza. Non manca poi il messaggio ambientalista: la miniserie ci ricorda quanto il nostro pianeta sia vulnerabile e, in un’epoca di cambiamenti climatici e disastri naturali sempre più frequenti, invita a riflettere sulla necessità di rispettare e proteggere la natura.
Il risultato è uno spettacolo che miscela adrenalina, paura e speranza in un cocktail visivamente potente e intellettualmente stimolante. Un esperimento pienamente riuscito per una lezione importante: siamo ospiti di un pianeta vivo e imprevedibile, una consapevolezza da non dimenticare.