Ritratto di signora… in piscina

Sport – Superwoman? È campionessa di tuffi e abita con la famiglia in Municipio 5

La campionessa della porta accanto – Ha anche la patente da sub e partecipa a gare di boogie woogie. Loredana Troiano ci racconta la sua passione per gli sport che riesce a conciliare con vita familiare e lavoro

Loredana Troiano a bordo piscina ai campionati italiani estivi di Riccione del 2024

Loredana Troiano, cittadina del Municipio 5 e vincitrice di 33 medaglie ai campionati nazionali di tuffi categoria amatori 50 – 59 anni, racconta la sua passione per gli sport che riesce a conciliare con vita familiare e lavoro. E se avanza tempo fa sub e gare di boogie woogie.

Loredana Troiano in uno dei tuffi da medaglia” durante i campionati invernali di Bolzano del 2025

Loredana Troiano è una donna di ferro. Classe 1967, sposata con Roberto, due figli, Arianna e Fabio. Di sera, sveste i panni di sales manager nella telefonia e si tuffa. Lo fa talmente bene da salire per ben 33 volte sul podio, come campionessa di tuffi della categoria amatori 50-59 e sincro.

Residente da sempre in Municipio 5, si è avvicinata a questa specialità quasi per caso, per curiosità. Nel 2014 il figlio Fabio aveva deciso di abbandonare la ginnastica artistica. Legge dell’open day estivo alla Canottieri Milano e decidono di andarci. Lui non si iscrive, ma lei resta folgorata dai tuffi dal trampolino e dalla piattaforma dei 5 e 10 metri. La passione per lo sport è di famiglia, il marito è cintura nera 2 Dan di Ju Jitsu mentre quella per gli sport d’acqua è presente da sempre, dai corsi di nuoto durante gli anni di scuola, ai tuffi dagli scogli col padre d’estate: «Mi hanno sempre affascinato i tuffi ma non avevo mai avuto l’occasione di imparare e quindi mi sono iscritta al corso estivo», spiega candidamente. Dopo quel primo approccio è seguito un corso invernale e, a gennaio 2015, i suoi istruttori, Gabrio Mauri e Selina Biacchi, la iscrivono ai Campionati Italiani Master di Trieste. Pronti via: vince due medaglie: un oro da trampolino da 1 metro e un argento dai 3 metri. «Questi primi successi inaspettati mi hanno dato fiducia nelle mie capacità. Ho iniziato ad allenarmi con sempre più assiduità tre volte a settimana dopo le 21 e i risultati sono arrivati».

Dopo le prime due medaglie in dieci anni ne sono arrivate altre 31. Tutto semplice, dunque?

«No, ci vuole una grande passione per poter conciliare famiglia, lavoro e attività sportiva. Poi ci sono gli infortuni, sempre in agguato. Per esempio nell’aprile 2022, alla fine del solito pesante allenamento, stavo per fare l’ultimo salto sul pavimento per rinforzare i polpacci prima di tornare a casa. Ricordo perfettamente ciò che è accaduto: ho caricato il peso sul piede destro e ho spiccato il salto. Ho sentito un rumore sordo, una specie di schiocco di frusta. Il piede destro era totalmente fuori controllo. Provavo a piegarlo e rotearlo, ma non rispondeva più. Si era rotto il tendine d’Achille!».

Come sei riuscita a ripartire?

«Due giorni dopo ho subìto un intervento chirurgico ricostruttivo al quale sono seguiti 90 giorni di fisioterapia, 2 mesi di stampelle e l’impossibilità di appoggiare il piede a terra per un po’. Ho ripreso, poi, gradualmente gli allenamenti e, alla fine dell’anno, ho partecipato nuovamente ai Campionati Italiani Master, vincendo due ori nel singolo da 1 e 3 metri».

Loredana, quali sono i pro e i contro di questo sport?

«È uno sport molto individuale che ti dà una grande preparazione fisica e una disciplina che emerge dalla pratica costante. I contro sono legati alle spese. Infatti tutti gli atleti devono sobbarcarsi degli interi costi di iscrizione, allenamento, trasferta e pernottamento. Il Coni non prevede alcun supporto economico. A parità di sport e di impegno l’unica eccezione è quella del calcio, dove vengono sovvenzionate anche le squadre delle categorie minori. Bisognerebbe intervenire per bilanciare questa disparità favorendo anche gli sport minori, che portano comunque tantissime medaglie e riconoscimenti all’Italia. Altro disagio è legato alla mancanza di strutture e impianti sportivi adeguati. Alla Canottieri c’è la piscina dove ci alleniamo, ma non è olimpica. Alla Cozzi non ci sono i trampolini così alti. I campionati perciò si tengono fuori Milano o fuori regione».

A quando le prossime gare?

«Mi sto allenando assiduamente per i campionati italiani master della prima settimana di luglio a Riccione e per quelli del prossimo dicembre a Torino».

Oltre ai tuffi pratichi altre attività?

«Sì, mi piace provare nuove esperienze e discipline. Ho un brevetto da sub e ora vorrei avvicinarmi a un corso di barca a vela. Sono anche una ballerina di boogie woogie: ho partecipato ai campionati di classe C e B over 50».

di Matteo Marucco

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