La startup Sisu. riunisce i golosi di tutta Milano

di Cristina Viggè

La startup Sisu. riunisce i golosi di tutta Milano è una bakery, una caffetteria, un bistrot e un luogo d’incontro cosmopolita con ricette dai vari continenti. Aperto dalle 8 alle 19, il nuovo locale vicino alla Darsena è uno spazio dinamico, capace di interagire col quartiere e con la città. Sotto il segno della sostenibilità.

Da sinistra, Giuseppe Gallello, Silvia Dell’Acqua e Alessandro Sanso.

Aria nuova a pochi passi dalla Darsena, protagonista una squadra di giovani capaci di inventarsi: dove prima c’era un’agenzia immobiliare, ora sorge Sisu. (con il punto finale – leggendo, scopriremo il perché), un locale così innovativo da suscitare la curiosità del pubblico e… la nostra. Sisu. si prepara al Natale con dolci da tutto il mondo e un panettone speciale, ma intanto diciamo che è, tutto in uno: bakery, caffetteria, bistrot, salotto e luogo d’incontro, aperto sette giorni su sette, dalle 8 alle 19. Semplificando, potremmo definirla una pasticceria cosmopolita (molto) fuori dagli schemi. Ci facciamo spiegare meglio come stanno le cose da Silvia Dell’Acqua, Giuseppe Gallello e Alessandro Sanso, i tre soci titolari: «Sin dall’inizio la gente è entrata qui contenta, dicendo che un posto così mancava. In pochi mesi siamo diventati un punto di riferimento per gli universitari come per i pensionati e per tutte le fasce di età. Vengono anche molti stranieri, grazie a una proposta internazionale, specialty coffee compresi (caffè di altissima qualità e molto particolari, per estimatori – Ndr)».

Sisu. Si affaccia su strada con nove vetrine, che fanno angolo tra le vie Gaudenzio Ferrari e Cicco Simonetta (su quella d’ingresso, a pennarello, sono scritte le specialità del giorno). Dentro, un ambiente arioso e luminoso, tante piante, pareti grezze e dettagli di quel certo stile industriale che è già un manifesto di intenti. Duecento metri quadrati di pura energia.

La startup Sisu. : un nome che contiene il programma di lavoro

Perché Sisu.? È un termine finlandese che significa perseveranza, coraggio e forza interiore. Ovvero le virtù che ispirano i tre giovani sodali, ma anche le qualità necessarie per tradurre un sogno in un progetto concreto e di successo. Complici un’idea vincente, idee chiare e – nonostante la giovane età – una buona dose di coerenza, visione ed esperienza. Per esempio quella nel mondo del dolce di Silvia: non ancora trentenne, brianzola di Concorezzo, una maturità scientifica e una formazione da pasticciera. Quella nei mondi dell’accoglienza e della formazione di Alessandro e Giuseppe: classe 1991, radici a Montepaone (Catanzaro), stesse scuole, strade diverse (Alessandro nella marmeria di famiglia, Giuseppe a cavalcare la notte dietro il bancone di un lounge bar) e di nuovo insieme nelle avventure meneghine di Panini Durini e di Gelsomina, pasticceria dove intercettano Silvia. Sino alla decisione di dar vita a Sisu. «Con il punto, messo anche nel Golosi di tutto il mondo, unitevi! Giovani alla ribalta – Una dolce start up che attira clienti di ogni età, turisti compresi Bakery, caffetteria, bistrot e luogo d’incontro cosmopolita con ricette dai vari continenti. Aperto dalle 8 alle 19, il nuovo locale vicino alla Darsena è uno spazio dinamico, capace di interagire col quartiere e con la città. Sotto il segno della sostenibilità logo. A ribadire la nostra intenzione e la nostra determinazione».

Non c’è parcheggio ma si arriva a piedi o con i mezzi

«Ci troviamo in un bel palazzo, il marciapiede è sempre pulito e la zona è elegante e tranquilla. E anche se non vi è parcheggio poco importa, le persone non ne hanno mai fatto un problema. Tanto qui ci si arriva in bici, in moto o con i mezzi pubblici. Sisu. è vicino alla Darsena, alla Conca del Naviglio e a Porta Genova. Questa è un’area crossover, siamo un po’ nel mezzo e, grazie alla linea Blu della metropolitana (fermata De Amicis- Ndr), siamo collegati a tutto». Tanto un bar sotto casa quanto un bar di destinazione, con una cinquantina di posti a sedere, dove omaggiando diverse culture culinarie e all’occorrenza parlando diverse lingue, si servono delizie dolci e salate. Il viaggio va dall’Italia alla Francia, dal Nord all’Est europeo, sconfinando Oltreoceano, a ritmo di veneziane e pain au chocolat, kranz e babka, tropeziénne e plumcake, cinnamon roll e brownie, quiche e pancake, tagliatelle e falafel. Una virata globetrotter ai piatti, complice un cuoco come Davide Lorenzi (di Cesano Maderno), forte di un passato fra Regno Unito, Australia e Asia. «Con lui abbiamo chiuso il cerchio», puntualizzano i soci.

Il panettone come una volta e i “ritagli” dei croissant

In una pasticceria riccamente assortita, in un certo senso, è sempre Natale…, ma quando il 25 dicembre arriva davvero, ecco scoccare l’ora del panettone della casa. Impastato con lievito madre e realizzato nella versione tradizionale (con uvette e succose scorze d’arancia candite) e in quella al cioccolato, ha un peso di 750 grammi, ed è corredato di un biglietto che lo racconta. «In questo periodo lo serviamo anche a fette, per farlo assaggiare – spiega Silvia – Inoltre, nell’ottica del non buttare, alla solita scatola abbiamo preferito una tote bag ecofriendly in cotone, buona per mettere il computer o per fare la spesa». Encomiabile, sempre in nome della sostenibilità, la proposta dei Ritagli, ottenuti dagli esuberi dei croissant e reimpastati con miele e mandorle.

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