«Il significato delle Pietre d’inciampo è quello di riportare la storia in mezzo a noi, sui marciapiedi delle case da cui delle persone, come noi, sono uscite per l’ultima volta come uomini, donne e bambini liberi. Servono a ricordarci di loro, del loro sacrificio. Persone deportate e uccise perché erano antifasciste e si opponevano a un regime spietato, o che semplicemente, sono state portate nei campi di concentramento in Germania, in Polonia e nell’Europa orientale, perché volevano essere libere o si comportavano umanamente, come quella donna, Alice, che è stata arrestata e deportata per aver donato la propria tessera annonaria per il cibo a una giovane donna incinta ma moglie di un partigiano».
Con queste parole Alessandra Minerbi, professoressa di scuola media e presidente dal 2023 del Comitato Pietre di inciampo, ha spiegato il significato della mattinata del 23 gennaio, giornata in cui sono stati posati 14 cubetti in ottone lucente – di cui ben otto nel sud Milano – con i nomi delle persone deportate, le date di nascita e di arresto, il luogo di morte.
Un primo gruppo di pietre a cui ne seguiranno altre 13, che saranno posate il 13 marzo, portando a 224 gli “inciampi” disposti lungo le strade cittadine. Un numero ancora basso, rispetto ai milanesi che furono deportati: «Come Comitato, sulla base delle segnalazioni dei parenti e ricerche presso le gli archivi cittadini, di Stato, gli istituti della Resistenza e anche istituti esteri ricostruiamo le storie di queste persone – spiega la presidente Minerbi -. È un lavoro enorme, che richiede risorse che facciamo fatica a recuperare, i cui effetti si manifestano, soprattutto, quando riusciamo a inserire ogni storia in un contesto più ampio e approfondito, coinvolgendo la città. Quando questo avviene con le istituzioni e soprattutto con i docenti delle scuole che spiegano ai ragazzi cosa successe nella nostra città, le Pietre “parlano”».
La posa delle pietre in via Palmieri
La mattinata del 23 gennaio della posa delle Pietre di inciampo è iniziata alle 8,45, con la posa di due pietre in via Palmieri 22, in ricordo delle deportazioni di Luigi Negroni e Paolo Volpi che insieme a Luigi Frazza (Pietra di Inciampo del 2022), Mario Provasi (Pietra di Inciampo del 2020) e Carlo Ciocca, che abitava poco distante in Palmieri 18, furono arrestati nei primi giorni di marzo del ‘44 per attività antifasciste, dopo una delazione da parte del custode del civico 22.
«In questo quartiere già allora molto popolare – ha ricordato Michela Fiore dell’Anpi Stadera Gratosoglio presente alla cerimonia – erano molti gli antifascisti, come ricordano le moltissime lapidi che si trovano lungo queste vie, ma c’erano anche presidi fascisti, due dei quali proprio qui vicino, in via De Sanctis dove c’era la Legione Muti e alla scuola di via Palmieri, dove stava la Milizia. Da lì partirono le squadracce per arrestare i cinque antifascisti di via Palmieri, ora ricordati con le Pietre di inciampo».
A Michela Fiore ha fatto eco il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese, che rivolgendosi ai bambini della scuola di via Palmieri presenti alla cerimonia, ha spiegato che questi “cubetti che luccicano” ricordano persone di ogni credo politico ed estrazione «che si opposero al regime fascista», morendo per la libertà di tutti. «Per questo li dobbiamo ricordare – ha concluso – per il loro sacrificio e perché la libertà è importante, come l’aria e ce ne rendiamo conto solo quando manca».
Alla cerimonia della posa erano presenti anche la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, in presidenti dell’Anpi provinciale in carica Primo Minelli e fino a marzo 2024 Roberto Cenati, i consiglieri di Municipio 5 Matteo Marucco, Valeria Venturin, Gaia Moho, Caterina Misiti, Luisa Gerosa e Giuseppe Concolato.
… E nei Municipi 4, 6 e 1
La carovana per la posa delle Pietre di inciampo si è poi trasferita in via Zumbini 39 per ricordare Adriano Pogliaghi e Luigi Bertacchi in via Ludovoco il Moro 81.
In seguito la cerimonia si è recata in via Sanfelice 12, nel Municipio 4, per la posa della Pietre d’inciampo che ricordano Alfredo Winter, Metha Marye Kuth, Karolina Mayer; poi in via in via Donatello 26/a (Municipio 3) per la posa delle Pietre in memoria di Aldo, Emilia, Elena e Italo Levi; in via Sant’Antonio 1 per ricordare Francesco Besso e Renato Levi in via Fatebenefratelli 12 (Municipio 1).