I dischi del mese. Small Changes di Michael Kiwanuka

L’album di ottima musica è una bella occasione per introdurci al prossimo concerto dell’artista sarà all’Alcatraz di Milano il prossimo 3 marzo. 

Michael Kiwanuka, trentasettenne di origini ugandesi ma britannico di adozione, con soli tre album (l’esordio con Home Again nel 2012) realizzati nell’ultimo decennio, è diventato artista di successo. Apprezzato dal pubblico e dalla critica, Kiwanuka propone una miscela musicale che spazia dal cantautorato nero americano, al rock e alle forti influenze psichedeliche “floydiane”, il tutto impreziosito da una voce emozionante, una grande qualità di scrittura e bravura chitarristica. 

Questo nuovo Small Changes, in uscita a cinque anni dal precedente album, conferma tutto quanto di buono è stato detto e scritto su di lui. Gli 11 brani sono di notevole spessore con un solido tappeto musicale, voce, basso (Pino Palladino), archi, cori, morbidi  arrangiamenti da un brano all’altro, a partire dall’iniziale sognante Floating Paradise,  un brano che sembra uscito da un disco di Marvin Gaye. Per proseguire con la deliziosa title track, Small Changes, e con la ipnotica Rebel Soul. Da segnalare Lowdown, divisa in due parti (nella seconda, le sonorità ricordano il famoso  chitarrista dei Pink Floyd), lo splendido finale dell’album con The Rest Of Me, e la grande ballata Four Long Years, un brano di atmosfera e forti emozioni. 

Se ancora non lo conoscete, questo album di ottima musica è una bella occasione per colmare la lacuna musicale: ricordando però che l’artista sarà all’Alcatraz di Milano il prossimo 3 marzo. 

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