L’evento nasce come risposta a un’aggressione omofoba di una babygang in via Santa Rita da Cascia subita il 22 dicembre scorso da una coppia di uomini colpevoli, agli occhi dei loro aggressori, di essersi semplicemente tenuti per mano. Ivano reagisce agli insulti e contro di lui viene sferrato un pugno in piena faccia. L’uomo viene ricoverato al vicino Ospedale S. Paolo dove, coincidenza, fa l’infermiere.

L’iniziativa, hanno detto gli organizzatori, non vuole essere solo una protesta, ma anche un’occasione per costruire insieme una comunità più unita, accogliente e libera da discriminazioni. E’ la prima, questa di sabato 22 febbraio in Barona, che si svolge a Milano e ne seguiranno altre in diverse zone della città.
La manifestazione
Il pomeriggio è scandito da attività ludiche e sportive, organizzate da Open Milano Calcio e Gate Volley Milano , da momenti di testimonianza diretta con il format dei “Libri parlanti” dell’associazione di genitori Agedo che offre – ci ha detto Andrea – la possibilità di condividere con le persone che non conoscono il mondo LGBTQIA+, di avvicinarsi ascoltando le storie personali di coming out dei loro figli. È seguito un concerto di canzoni, cantate dal coro “Checcoro”, chiuso con Bella Ciao.

Le associazioni promotrici
Ben quindici sono le associazioni che hanno promosso l’iniziativa. Sono intervenuti, fra gli altri, esponenti di Arcigay Milano, APS Olga (il Presidente Giuseppe Delmonte è il figlio di Olga vittima di femminicidio), I Sentinelli, la Cooperativa Spazio Aperto Servizi che gestisce in Barona Casa Arcobaleno. Accolti da un forte applauso, hanno parlato anche Ivano e Alfredo, la coppia aggredita, commossi per la calorosa solidarietà, abbracciati da Luca Paladini, consigliere regionale lombardo del Patto Civico e amico della coppia.
Cultura del rispetto, valorizzazione delle diversità

Presente, assieme a tutti gli assessori, il Presidente del Municipio 6, Santo Minniti, ha detto: «Stiamo vivendo anni in cui sta aumentando il sentimento di intolleranza e discriminazione, spesso manifestato con atti violenti. L’amore non può fare rabbia e non deve fare paura. Il nostro impegno è, e rimarrà, quello di creare una città accogliente, dove chiunque si senta libero di essere semplicemente se stesso. Gli attacchi verso le coppie e persone LGBTQIA+ non sono atti di generico bullismo ma espressioni di una forte omofobia»
«Occorrerebbe una legge contro l’omolesbobitransfobia, prosegue Minniti, che da un lato inasprisca le pene con un’aggravante specifica, e dall’altro disponga risorse e strumenti per promuovere una cultura del rispetto e della valorizzazione delle diversità, necessaria a ogni società che voglia prosperare. Diverse amministrazioni regionali stanno approvando leggi per promuovere l’educazione al rispetto e contrastare l’omofobia e auspichiamo che anche la Lombardia, che si vanta di essere tra le Regioni più avanzate in Europa, faccia lo stesso.»

Il pomeriggio si è concluso con un flash mob, una lunga catena umana intorno a piazza S. Rita, e un lungo applauso delle tante persone presenti, malgrado la giornata uggiosa, a questa iniziativa di mobilitazione e sensibilizzazione.
(foto di Claudio Calerio)