Un viaggio alla scoperta di un’istituzione che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, diventando un punto di riferimento internazionale. Una lunga storia, iniziata in via Pastrengo nel 1978, occupa la sede attuale dal 1987

di Lorena Bassis
A pochi passi dalla fermata del tram 24, all’incrocio tra via Ripamonti e via Noto, si trova una costruzione degli Anni Venti, ora sotto la tutela della Soprintendenza dei Beni Culturali. Da scuola elementare e rifugio per sfollati, oggi l’edificio ha trovato una nuova vocazione, diventando la sede della Civica Scuola di Liuteria di Milano, un’istituzione che attrae giovani talenti da ogni angolo del mondo. Qui, l’antica arte della liuteria, un tempo tramandata nelle botteghe artigiane, viene riscoperta e insegnata con passione. Eugenio Mugno, preside della scuola, con parte del suo team – composto da Massimo Piutti, Paola Vecchio e Giuseppe Volpe – ci introducono in questo luogo d’eccellenza, un orgoglio per il quartiere e un punto di riferimento internazionale nel mondo della liuteria.

Civica Scuola di Liuteria: dalla tradizione al futuro
«La scuola inaugurò la sua attività in via Pastrengo nel 1978, inizialmente come corso privato diretto da Marco Tiella, architetto e studioso di organologia. Nel 1987 si trasferì nella sede attuale. Nata come corso di ricostruzione di strumenti storici, si è poi trasformata nella Civica Scuola di Liuteria, avviando percorsi di apprendimento per la creazione di strumenti ad arco e a pizzico», racconta Paola Vecchio, oggi docente di costruzione di strumenti ad arco, ma ex allieva della scuola. «In una prima fase, era attivo anche un corso di costruzione di strumenti a tastiera antichi. Attualmente, la produzione si concentra in prevalenza su strumenti moderni-contemporanei, come violini con impostazione moderna, chitarre classiche e acustiche, non trascurando la costruzione di liuti rinascimentali, viole da gamba e strumenti barocchi. Nel corso del tempo, l’offerta didattica si è ampliata, evolvendo da un approccio prettamente pratico all’integrazione di discipline teoriche come chimica e acustica, essenziali per la realizzazione degli strumenti».
Oggi, la scuola prepara costruttori di strumenti musicali ad arco e a pizzico, mentre il corso di restauro è diventato complementare alla costruzione, dato che per esercitare tale professione è ora richiesta una laurea.

Requisiti e percorsi formativi della scuola di liuteria
Per illustrarci il processo di ammissione e la struttura dei corsi, ci rivolgiamo al segretario Giuseppe Volpe. «L’accesso alla Civica Scuola di Liuteria è subordinato al possesso del diploma di scuola superiore, alla maggiore età e, per gli studenti stranieri, a una buona conoscenza della lingua italiana. Offriamo due percorsi formativi distinti: un corso quadriennale per il diploma nella sezione arco e un corso triennale per il diploma nella sezione pizzico. Essendo una scuola civica, i costi sono minimi e per questo cerchiamo di valorizzare le risorse, selezionando studenti fortemente motivati. Tuttavia, poiché non richiediamo conoscenze pregresse né test d’ingresso, l’ammissione avviene tramite un colloquio motivazionale. Questo ci permette di valutare la passione e la determinazione dei candidati, assicurandoci che abbiano scelto la liuteria come vocazione e non per ripiego».
«Molti degli aspiranti liutai hanno già una familiarità con gli strumenti musicali, spesso ne suonano uno, e dimostrano una spiccata manualità – interviene la professoressa Vecchio -. Durante il colloquio, è apprezzata la presentazione di lavori manuali pregressi, anche amatoriali, che possano testimoniare l’attitudine del candidato».
Pronti ad aprire la propria bottega
«Attualmente, la scuola ospita circa 60 studenti, con una percentuale di ragazze in costante aumento – spiega Massimo Piutti, vicepreside e docente di acustica -. Ogni anno, ammettiamo una quindicina di allievi, un numero volutamente limitato per garantire una formazione adeguata e uno sbocco professionale concreto». Un numero maggiore di studenti rischierebbe infatti di saturare il mercato: «La maggior parte dei nostri diplomati intraprende poi la libera professione, aprendo la propria bottega» aggiunge Paola Vecchio .
Tuttavia, alcuni scelgono di perfezionarsi lavorando per qualche anno presso laboratori già avviati, prima di mettersi in proprio. Le opportunità non mancano, ma il successo dipende in gran parte dalla capacità di ciascuno di individuare la propria nicchia di mercato. Noi cerchiamo di formarli insegnando loro a spaziare dalla manutenzione al noleggio, e a sviluppare le competenze imprenditoriali necessarie per distinguersi».

Radicata nella zona ma aperta a tutti
«La nostra scuola vanta una notevole presenza di studenti stranieri. Abbiamo avuto allievi provenienti da ogni parte del mondo, che hanno poi aperto le loro botteghe di liuteria una volta rientrati», interviene il preside Mugno.
A spiegarci il rapporto con il quartiere è la professoressa Vecchio: «L’accessibilità alla scuola è garantita dal tram 24 e dalle linee gialla e blu della metropolitana. Tuttavia, dobbiamo affrontare la problematica del caro affitti, che incide fortemente sui nostri studenti: solo il 10% di loro è residente a Milano.
La vicinanza con la sede universitaria ha contribuito a una generale riqualificazione della zona, che è decisamente migliorata negli ultimi anni. Riteniamo, però, che la scuola possa essere ulteriormente valorizzata, diventando un punto di riferimento ancora più prestigioso per il quartiere».
Costruisci il tuo strumento e scopri il Museo
La scuola offre a tutti l’opportunità di costruire il proprio strumento attraverso un corso amatoriale di 100 ore dedicato alla realizzazione di una chitarra classica. Questo corso, con lezioni una volta alla settimana di sei-sette ore ciascuna, permette ai partecipanti di creare uno strumento con le proprie mani e di poterlo suonare. È un’iniziativa pensata per aprire la scuola alla cittadinanza. Il corso costa 289 euro oltre all’acquisto di un kit per la costruzione. Per chi desidera approfondire la storia e l’arte della liuteria, è possibile visitare gratuitamente il Museo della scuola (da lunedì a venerdì, ore 9,30-16 su appuntamento. Per informazioni, clicca qui)