Cresce la voglia di abiti e oggetti di seconda mano. Chi compra va alla ricerca di prodotti particolari, di qualità e senza tempo, per crearsi uno stile unico, che mescola nuovo e vecchio, e sfugge ai diktat della fast fashion

di Alessio Capellani
Nella seconda metà del Novecento, durante il cosiddetto miracolo economico italiano il nostro Paese è passato dalla povertà del Dopoguerra a un incremento esponenziale dei consumi mai visto alle nostre latitudini e che continua ancora oggi. L’industrializzazione che ha coinvolto tutto l’Occidente, gli Usa in primis, l’aumento delle esportazioni e l’euforica volontà di ripresa di una popolazione uscita dal conflitto mondiale sono sfociati nel consumismo, quell’eccesso di consumi che abbiamo sentito denunciare e commentare tante volte dai nostri nonni: “Alla mia epoca quando qualcosa si rompeva, si aggiustava”. Invece, ormai da tempo, si butta via.
Tuttavia, se oggi l’attitudine è questa, in realtà si sta sviluppando anche una tendenza che è il suo esatto opposto. Bain&Company, grande società americana di consulenza strategica, riporta che il mercato globale del lusso ha perso il 2% del suo valore, scendendo a 1.478 miliardi di euro e segnando la prima contrazione dal 2008. Se non esiste necessariamente una correlazione inversa fra lusso e mercato dell’usato, può essere interessante vedere come, a fronte di una contrazione dell’uno, vi è un’espansione dell’altro.
Il mercato dell’usato ha fatto la sua comparsa dagli anni Sessanta del XX secolo – ma, se vogliamo, dal Dopoguerra in poi è sempre esistito -, si è eclissato negli anni Ottanta e Novanta per poi riemergere proprio dopo la crisi finanziaria del 2008. In inglese si chiama second hand – qualcosa acquistato di seconda mano – oppure vintage, se è di valore: una tendenza che oggi tende a snaturare i prezzi in tutte le categorie merceologiche, ed è più che mai attuale soprattutto per abbigliamento e accessori. In questo caso la dinamica dei prezzi, oltre a seguire gli aumenti della ripresa post-pandemia, ha anche subìto la semplice crescita della domanda del mercato con la rivalutazione dello stile di alcuni decenni passati, come gli anni Sessanta e Settanta.
Moltissimi i negozi di abbigliamento second hand o vintage a Milano
Solitamente selezionano accuratamente l’usato che propongono, escludendo i capi di nessun valore intrinseco come il fast fashion e scremando il vintage che pone l’accento sulla qualità o addirittura il lusso e che rimane sempre di valore: i prezzi però, benché più elevati di quanto ci si aspetti, sono comunque alla portata di tutti. Salvo alcune eccezioni come le borse da donna, oggetto di una vera speculazione simile a quella degli orologi di alta gamma, con prezzi dell’usato maggiori di quelli degli articoli nuovi.
È vantaggioso perché…
- È trasversale, perché la moda dell’usato esiste sia per necessità che per piacere.
- È libero dalle catene della fast fashion che presentano una collezione al mese.
- È reale e ti costringe a cercare di persona perché non esiste un catalogo online da sfogliare.
- Crea una cultura di prodotto, mostrando la differenza fra un capo realizzato 20 o più anni fa ma che, paragonato a un prodotto industriale nuovo, spesso si rivela di migliore qualità.
- Inventa stili che vanno oltre le mode, e la differenza – non banale – fra il coprirsi e il vestirsi.
- Svela storie legate al costume, a volte sorprendenti.
- Rivela che non sono necessari abiti griffati per essere eleganti.
- Favorisce le relazioni umane con i commercianti che cercano e propongono capi, e ci arricchisce di nuove esperienze.
- È ecologico: niente lo sarà mai tanto quanto il riutilizzo di un prodotto che altrimenti verrebbe eliminato.
- Si diventa consumatori migliori perché più consapevoli di quanto si acquista.
Qui si fanno affari d’oro
- • Humana: è una catena internazionale di rivenditori di abbigliamento vintage o second hand, di media qualità, uomo e donna. È anche un’associazione no profit.
- • Vinted: una delle piattaforme digitali specializzate nell’abbigliamento usato, ma come sempre attenzione alle truffe online.
- • Maertens si autodefinisce “young sciura from Milano”, un’esperta del settore, tenere d’occhio il sito e il profilo Instagram.
- • Sismica vintage and more: focus abbigliamento, viale Monte Nero 12.
- • Mela Vintage: focus bigiotteria, borse e accessori, viale Monte Nero 31.
- • Mercatino dell’usato: Il Mondo Dell’Usato, via Monte Sabini 9
- • Veroraro: via de Sanctis 30
- •Second life: abbigliamento usato e rigenerato, via Boffalora 15
- • Fiera di Senigallia: Ripa di Porta Ticinese e Alzaia, ogni sabato ore 8- 18