Audizione in Regione del presidente Minniti (Mu6) e del vicepresidente Sciurba (Mu7) che chiedono che le due “Uonpia” non vengano portate all’Ospedale San Carlo
ll 15 giugno Santo Minniti, presidente del Municipio 6, e Manuel Sciurba, vice presidente del Municipio 7 con delega alla Sanità, saranno ascoltati in audizione alla III Commissione del Consiglio regionale per chiedere che le Uonpia (Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza) di via Remo La Valle al Giambellino e di Val d’Intelvi a Baggio non vengano spostate al San Carlo.
All’incontro di giugno si arriva dopo un percorso istituzionale che ha visto i consigli di Municipio 6 e 7 approvare a maggio degli ordini del giorno che si esprimevano contro il trasferimento delle Uonpia e che invitavano l’Asst Santi Paolo e Carlo e Regione Lombardia (che nel maggio dello scorso anno aveva emesso una delibera in cui stabiliva che questi Servizi dovessero stare sul Territorio) a recedere da quell’intenzione.
Servizi territoriali vicini alle scuole
Nelle stesse settimane al Circolo Pd di via Segneri, i consiglieri regionali Pd Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza hanno denunciato la grave situazione della sanità lombarda, con la progressiva ospedalizzazione dei servizi territoriali, come le Uonpia, di cui hanno chiesto i dati di tutta la Lombardia, come pure quelli dello stato di attuazione del Pnrr per le Case di Comunità.
Giuseppe Pepe, segretario dei Giovani Democratici, ha parlato del disagio mentale, del malessere che ha colpito molti giovani dopo il Covid, e della necessità di avere servizi territoriali vicini alle scuole, almeno uno per quartiere: «Bisogna andare nelle scuole per parlare anche con gli insegnanti – ha affermato il giovane segretario – ma soprattutto aumentare il personale delle Uonpia dove le liste d’attesa per una prima visita vanno da uno a due anni d’attesa».
Il Portavoce del Comitato Cittadini per il diritto alla salute-Art.32, ha ricordato, come affermano tutti gli esperti in materia, che questi servizi, per loro natura, devono stare sul territorio, là dove il disagio si manifesta attraverso la solitudine, la depressione, gesti di autolesionismo e disturbi alimentari.