I volontari di Via Libera hanno percorso tutta la città, annotando le auto in sosta vietata. I numeri emersi sono impressionanti
Via Libera è il nome del progetto che la sera di giovedì 16 maggio ha portato 2mila persone per le strade di Milano a rilevare in sole cinque ore, quartiere per quartiere, qual è l’impatto della sosta irregolare in città. I numeri emersi sono impressionanti: le automobili parcheggiate in sosta vietata su aree verdi, marciapiedi, carreggiate sono state 63.990, pari alle dimensioni di 32 volte piazza del Duomo. Tutti spazi pubblici sottratti ai cittadini. L’iniziativa è stata promossa dalla rete “Città delle persone – Lo sai che puoi” che successivamente ha inviato al sindaco Sala, agli assessori alla Mobilità e alla Partecipazione, al presidente del Consiglio comunale, al coordinatore della Task Force per la sicurezza stradale e mobilità attiva, e a tutti i Municipi, una mail contenente i risultati del report e la richiesta di prevedere un repentino piano di restituzione dello spazio pubblico della città ai cittadini, utilizzando gli strumenti in possesso dell’amministrazione, per esempio le multe.
Come è avvenuta la mappatura
La modalità con cui Via Libera è arrivata a produrre questi dati è stata estremamente professionale. La città è stata divisa in poligoni e sono state create squadre di volontari per la rilevazione delle soste irregolari su ogni area attribuita. Ai partecipanti è stata messa a disposizione una web app su cui registrarsi, inserire e inviare dati a un sistema centrale che ha elaborato una prima sintesi in tempo reale. Le 800 squadre di volontari hanno dedicato diverse ore del proprio tempo a questo che può, in qualche modo, essere anche considerato un esperimento sociale e uno straordinario esempio di cittadinanza attiva. Ogni angolo della città è stato percorso, individuando le automobili parcheggiate in sosta vietata su aree verdi, marciapiedi, carreggiate.
Città ostaggio delle auto
Nel report degli organizzatori c’è una premessa fondamentale che riguarda la scelta dell’orario di mappatura: dalle 18 alle 22. In questo periodo della giornata, infatti, si registra il maggior numero di spostamenti e, di conseguenza, un minor numero di auto in sosta, considerando inoltre che le auto dei lavoratori pendolari, più di 600mila, in quelle ore non sono più presenti sul suolo milanese. I dati emersi, su cui la rete “Città delle persone – Lo sai che puoi” sta ancora lavorando, hanno permesso di avere una prima istantanea della città, che ha raccontato come ogni municipio sia ostaggio, in modo diversificato, della sosta abusiva. Ora la palla passa all’amministrazione comunale e ai municipi, che avranno il difficile compito – secondo quanto chiedono i volontari di Via Libera – di agire per avviare la trasformazione di Milano da città delle auto a città delle persone.
Il commento “Lascio la macchina 5 minuti… “
Il focus che riguarda la sosta irregolare deve essere posto sui danni e le conseguenze che questa comporta. Difficile professarsi empatici e attenti al prossimo se si parcheggia sul marciapiede, obbligando persone con mobilità ridotta, o bambini in passeggino, a scendere sulla sede stradale per potersi spostare. Lasciare la macchina in doppia fila “solo cinque minuti” può avere tragiche conseguenze poiché mette pesantemente a rischio la vita di chi si muove su due ruote. La sosta selvaggia va inquadrata per quello che è: una forma di ingiustizia sociale che ha impatto soprattutto sulle categorie più fragili (anziani, bambini, persone con difficoltà motoria/visiva).
Buona sera, ho appena letto il vostro articolo ed è molto interessante, complimenti per la scrittura.
Però il sottoscirtto, vi scrive per osservare dei diversi punti delle strade milanesi, dove ormai sta andando avanti da diverso tempo, come per esempio, i ciclisti che attraversano con il sermaforo rosso e pedalando sui marciapiedi, nonostante alla presenza delle piste ciclabili.
Inoltre, vorrei farvi presente il comportamento degli automobilisti che non danno la precedenza ai pedoni, nelle seguenti strisce pedonali e cosi via.
A parte ciò, il vostro lavoro in questo pezzo editoriale è stato molto utile. Pertanto, spero con tutto il cuore che la giunta comunale, cosi come i vigili, facciano qualcosa al riguardo.
Cordiali saluti.
Zaccheroni 3