Svolta nella vicenda stadio di San Siro. Il Comune di Milano ha fatto sapere oggi che Inter e Milan hanno incaricato “un team di advisor tecnici e legali” per valutare gli “aspetti tecnici e finanziari, prendendo in considerazione ipotesi relative all’acquisto o al diritto di superficie dello stadio e delle aree di pertinenza”. Il laconico comunicato di Palazzo Marino si concludeva informando che “È previsto un incontro tra l’Amministrazione comunale e le squadre nella seconda settimana di settembre”.
Acquisto o diritto di superficie
Inter e Milan, quindi, evidentemente ritengono fattibile l’ipotesi di presentata da WeBuild, che prevede lavori di ristrutturazione del Meazza, compatibili con la possibilità di non chiudere lo stadio, avere una capienza di almeno 70mila posti con settori vip e tutto quanto serve per le ormai indispensabili attività commerciali che fanno da corollario ai grandi club. Ora la partita si giocherà con Palazzo Marino su due campi. Il primo su come cedere San Siro alle squadre, a quale prezzo e con quale formula: vendita o diritto di superficie con tempi lunghissimi. Il secondo su quanto e cosa costruire sulle aree circonstanti lo stadio e con quali oneri a carico delle squadre.
Ruolo dei Comitati No Stadio
Nella complessa trattativa finanziaria urbanistica continueranno a essere importanti le prese di posizione dei comitati No Stadio a San Donato e a Rozzano/Assago, dei soggetti sociali – dagli agricoltori al Parco Sud, dai 70 professori delle università milanesi ai presidenti dei Municipi 4, 5 e 6 – e le voci di personalità politiche bipartisan che si sono alzate in questi mesi contro la costruzione dei nuovi stadi. Un movimento trasversale che ha fatto certamente riflettere i due club sulle difficoltà che avrebbero incontrato nel realizzare i loro progetti e che, nella futura trattativa, peserà ancora, considerato che Inter e Milan, per convinzione o come strumenti di pressione su Palazzo Marino, continuano a tenere in piedi i progetti dei rispettivi stadi a Rozzano/Assago e a San Donato.
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