Mentre proseguono i lavori in piazza Frattini e si avvicina l’apertura del tratto ovest della M4 fino alla stazione di S. Cristoforo, una piazza vicina si sta trasformando: Largo Scalabrini. La Cooperativa Verde & box ha aperto da un anno il cantiere per la realizzazione di un parcheggio privato di tre piani interrati con 318 box per i residenti del quartiere Lorenteggio.
Tra un anno, alla chiusura del cantiere nel soprassuolo verranno realizzati verde, aree ricreative e un tratto di pista ciclabile che si collegherà a quella esistente in via Vespri Siciliani. Ora però delle imponenti recinzioni fisse, dette ‘cesate‘ dai tecnici, poste per delimitare le aree del cantiere in atto per sicurezza, inevitabilmente creano un blocco visivo. Un vuoto di comunicazione che provoca disagio e insicurezza alla comunità che ci vive.
Progetto culturale sulle cesate
Per rendere più accogliente e gradevole ai passanti la chiusura del largo Scalabrini, il Municipio 6 ha realizzato un innovativo progetto culturale sulle cesate chiamato “Circuito Museo Scalabrini“.
«Una cesata è ovviamente una barriera, una chiusura – ha spiegato Santo Minniti, presidente del Municipio 6 – ma possiamo considerarla anche come un luogo per mostre permanenti e temporanee, in particolare per creare un’identità e una riconoscibilità forte di un territorio. Questo è il nostro punto di partenza per iniziative e attività che faremo in loco nei prossimi mesi. Senza scordare che questo lavoro punta ad aumentare la frequentazione di questi spazi da parte dei cittadini, a vantaggio delle attività commerciali del posto e dei residenti della zona che vedono uno spazio bello e vivibile anche durante l’apertura di un cantiere».
Circuito Museo Scalabrini
L’ideazione del progetto per la riqualificazione temporanea del Largo Giovanni Battista Scalabrini è di Brand for the City (opera nell’area della comunicazione, già conosciuto nel Municipio 6 con il progetto Largo al futuro presso lC Capponi) secondo un modello di sinergia pubblico-privato tra proprietà e impresa del parcheggio interrato. Il progetto ha coinvolto i volontari dell’associazione WAU Milano che hanno colorato i percorsi a terra e le parti pedonali intorno al cantiere per abbellire i percorsi e renderli sicuri.
Sulle cesate che contornano lo scavo del cantiere compaiono i pannelli che indirizzano alle attività commerciali nascoste alla vista e pannelli culturali su cui saranno esposti a rotazione testi e riproduzioni delle opere di quegli artisti i cui nomi sono incisi sulle targhe delle vie circostanti.
Da Sanfilippo a Gjivovich
In questo mese, sulle cesate compaiono diversi pannelli che riproducono testi del cantautore milanese Claudio Sanfilippo dedicati al quartiere Giambellino. Mentre le riproduzioni fotografiche di Maurizio Gjivovich raccontano le origini del quartiere Lorenteggio – Giambellino che, in poco tempo, da territorio contadino diventa residenziale e industriale, con famiglie che arrivano dal Meridione nel boom degli anni Cinquanta. Oggi gli immigrati continuano ad arrivare provenendo da molto più lontano.
Sui pannelli viene ricordato Giovanni Testori autore di “Nebbia al Giambellino”, scritto intorno agli anni Sessanta, mentre le riproduzioni riguardano le imbarcazioni dei canottieri sul Naviglio Grande, il mercato ambulante di via Vespri Siciliani e il Mercato Comunale, ma anche tre quadri di Giovanni Bellini al quale è intitolata una delle vie che convergono su Largo Scalabrini e diverse immagini del quartiere.
(Fotografie di Claudio Calerio)