La recensione del film “La Grande Ambizione”, presentato al Festival del Cinema di Roma sulla vita di Enrico Berlinguer

Elio Germano nei panni di Enrico Berlinguer nel film La grande ambizione di Andrea Segre.

Nella pellicola di Andrea Segre, che racconta la vita del segretario del Pci e la storia del Paese dal 1973 al 1978, Berlinguer è interpretato magistralmente da Elio Germano. Il film sarà nelle sale cinematografiche il 31 ottobre

Elio Germano nei panni di Enrico Berlinguer nel film La grande ambizione di Andrea Segre.
Elio Germano nei panni di Enrico Berlinguer nel film La grande ambizione di Andrea Segre. Nel fotogramma il segretario del Pci nel suo ufficio nella sede del partito in via Botteghe oscure.

Finalmente, in apertura della Festa di Roma, abbiamo visto Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre. Diciamo “finalmente” perché il film era atteso e perché in questi mesi estivi, da quando è stata annunciata la sua collocazione nel primo giorno del festival romano, si è verificata una proliferazione di patetici articoli su giornali di destra in cui l’unico argomento che sembrava interessare alla stampa filogovernativa era la presunta “amicizia”, o vicinanza, fra Berlinguer e Almirante. Diamo subito, quindi, una notizia che getterà la destra italiana, da Meloni in giù, nello sconforto: Almirante, nel film di Segre, non c’è. Non è nemmeno nominato. Ah, che sollievo.

Detto questo, aggiungiamo immediatamente che il film (in uscita il 31 ottobre) racconta cinque anni della vita di Berlinguer e della storia d’Italia: dal 1973, più precisamente dal viaggio in Bulgaria con il famoso “incidente” che forse era un attentato, al 1978, al sequestro e all’omicidio di Aldo Moro.

L’articolo di Alberto Crespi continua sul sito la Striscia rossa

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